Investimenti sostenibili

Più di un francese su due non sa cos’è l’investimento socialmente responsabile

Il 66% dei francesi non ha mai sentito parlare di investimento socialmente responsabile. Un cattivo risultato dovuto alla loro scarsa pubblicità.

Per il settimo anno consecutivo, il Forum pour l’investissement responsable (FIR) e l’agenzia internazionale di servizi ESG Vigeo Eiris hanno preso il polso della situazione dell’investimento responsabile in Francia. Il risultato dello studio, presentato in occasione della sesta edizione della settimana della finanza responsabile, è ambiguo.

Hai detto Investimento socialmente responsabile?

L’analisi, svolta su un campione di oltre 800 persone, tutte titolari di almeno un prodotto finanziario, mostra un forte consenso circa la necessità che le banche e gli investitori prendano in considerazioni le sfide del clima e della transizione energetica nelle loro scelte di investimento. Ma sono solo la metà a dichiarare che sarebbero pronti loro stessi ad integrare questi criteri nelle loro personali scelte di investimento. E le cose si complicano ulteriormente quando si parla apertamente di investimento socialmente responsabile: il 66 per cento delle persone interrogate dichiara infatti di non averne mai sentito parlare!

La Francia è uno dei paesi d’Europa dove il segmento ISR è più sviluppato.
La Francia è uno dei paesi d’Europa dove il segmento ISR è più sviluppato. Foto © David Freund

Le banche comunicano poco sull’ISR

Il dato è sorprendente se si pensa che la Francia è uno dei paesi d’Europa dove il segmento ISR è più sviluppato. Facendo riferimenti ai dati del barometro Eurosif 2014 (in attesa della pubblicazione in novembre dell’edizione 2016), la Francia è seconda solo al Regno Unito e ben davanti all’Italia. Secondo i dati di Novethic, principale fonte di dati statistici sull’ISR in Francia, l’investimento responsabile avrebbe raggiunto nel 2015 i 746 miliardi di euro.

Eppure, le banche non fanno abbastanza. Leggendo in negativo lo studio di Fir e Vigeo Eiris appare infatti che i prodotti ISR sono ancora troppo poco promossi presso la clientela: un misero 4 per cento degli intervistati dichiara di essersi visto proporre un investimento socialmente responsabile dal proprio istituto. Una percentuale pressoché identica a quella dell’anno precedente, segno che le banche non hanno cambiato il loro atteggiamento. Un errore secondo il Forum pour l’investissement responsable che sottolinea come i prodotti ISR potrebbero essere la leva per far rimontare la fiducia dei risparmiatori nei confronti di banche e assicurazioni, oggi persa da un terzo del campione. Piccola consolazione: le banche sono ancora percepite dai clienti come le più in grado di informare sull’ISR, staccando ong e associazioni di consumatori, i poteri pubblici e, giù dal podio, media, parenti e amici e, ultime, le imprese. A questo punto tocca a loro fare la prossima mossa.

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