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Per papa Francesco i cambiamenti climatici sono colpa dell’uomo
Anche papa Francesco pensa che la causa principale dei cambiamenti climatici sia l’uomo e per questo ha detto di sperare che alla conferenza di Parigi (Cop 21), in programma dal 30 novembre all’11 dicembre, vengano prese decisioni coraggiose per proteggere l’ambiente e il clima. Il Papa sta da tempo lavorando a un’enciclica sull’ambiente che
Anche papa Francesco pensa che la causa principale dei cambiamenti climatici sia l’uomo e per questo ha detto di sperare che alla conferenza di Parigi (Cop 21), in programma dal 30 novembre all’11 dicembre, vengano prese decisioni coraggiose per proteggere l’ambiente e il clima.
Il Papa sta da tempo lavorando a un’enciclica sull’ambiente che sarebbe quasi pronta secondo sua stessa ammissione e che potrebbe essere pubblicata a giugno, così da fungere da stimolo e indirizzo per i delegati che si riuniranno nella capitale francese a fine anno.
Parlando con i giornalisti sull’aereo che lo portava dallo Sri Lanka a Manila, capitale delle Filippine, gli è stato chiesto se l’uomo fosse il principale responsabile dei cambiamenti climatici. “Non so se la colpa sia solo dell’uomo, ma gran parte della responsabilità è dell’uomo che sta prendendo a schiaffi la natura”, ha detto il Papa.
Papa Francesco mentre lascia lo Sri Lanka il 15 gennaio © Buddhika Weerasinghe/Getty Images
Queste parole sono state finora le più chiare e nette che un papa abbia mai pronunciato sulle cause dei cambiamenti climatici, dando così un precedente anche per risolvere il conflitto all’interno della comunità cattolica da sempre divisa tra sostenitori e scettici, soprattutto negli Stati Uniti.
“In un certo senso abbiamo voluto dominare la natura, la sorella Terra, la madre Terra. Penso che l’uomo abbia esagerato. Grazie a Dio oggi ci sono voci che si esprimono in tal senso”, ha detto Papa Francesco che dalla sua nomina nel 2013 ha già rivolto diversi appelli per chiedere ai governi e alla comunità internazionale di impegnarsi di più per tutelare l’ambiente.
Papa Francesco dovrebbe parlare di clima e ambiente sabato, quando sarà in visita a Tacloban, nelle Filippine, dove nel novembre del 2013 il tifone Haiyan ha causato i danni maggiori, causato circa 6.300 morti e colpito milioni di altre persone tra feriti e sfollati.
Papa Francesco viene accolto al suo arrivo nelle Filippine © Dondi Tawatao/Getty Images
Durante la conferenza sul clima delle Nazioni Unite (Cop 20) che si è svolta a Lima lo scorso anno, i governi dei paesi partecipanti hanno deciso di portare avanti il cosiddetto approccio building blocks, ovvero un sistema basato su tante proposte nazionali per combattere i cambiamenti climatici. In questo senso, a tutti è stato chiesto di inviare entro il 31 marzo la propria proposta di riduzione delle emissioni di CO2 in atmosfera (Intended nationally determined contributions).
Una decisione che per il Papa non è stata sufficiente, anzi deludente per mancanza di coraggio. La speranza è che a Parigi si possa ritrovare.
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