Casa ecologica

Tre installatori Ariston hanno portato una casa agli scienziati artici, in Groenlandia

Tre installatori – eroi hanno affrontato i ghiacci della Groenlandia per portare agli scienziati artici il comfort di una base riscaldata. È questa la Ariston comfort challenge, una vera impresa epica trasformata in webserie. Disponibile dal 17 settembre

Dimenticatevi gli Avengers. I veri eroi di oggi sono quelli che si impegnano a contrastare la più grande minaccia del XXI secolo, i cambiamenti climatici. Sono gli scienziati artici, che ogni giorno, tra mille difficoltà, studiano i ghiacciai in condizioni davvero estreme. Ma sono anche le persone comuni, che per dare supporto a questi eroi, compiono vere e proprie imprese epiche. Lo sanno bene William Randaccio, Yuanshuo “Andy” Huanh e Oleg Belyy, i tre installatori Ariston selezionati tra i migliori al mondo per diventare i protagonisti dell’Ariston comfort challange. I tre hanno affrontato un’avventura irta di pericoli tra i ghiacci dell’estremo nord, con l’obiettivo di costruire per i ricercatori dell’Università di Copehagen una casa sostenibile, riscaldata da una tecnologia efficiente e a basso impatto energetico, in una delle zone più inospitali del pianeta, ma anche più importanti dal punto di vista scientifico: la Disko Island in Groenlandia. La loro storia, interamente documentata da un fotografo esperto di ambienti artici, Paolo Verzone, e da una troup di ripresa, è stata trasformata in una emozionante ed avvincente web serie in sei puntate disponibile sul sito www.aristoncomfortchallenge.com dal prossimo 17 settembre.

Ariston comfort challenge
Questa è la destinazione di The Ariston Comfort Challenge, la missione epica intrapresa da Ariston per portare il comfort laddove sembrava impossibile trovarlo.
(2018. Photography by Paolo Verzone, Canon Ambassador with the support of Canon – Europe.
Created by J. Walter Thompson Italy. Produced by Indiana Production.)

Ariston comfort challange: l’idea

“L’idea di fondo di questa impresa è stata quella di portare il comfort a chi vi rinuncia volontariamente per il bene degli altri e del Pianeta”, spiega Massimiliano Fugini, Brand Corporate Marketing Manager del gruppo Ariston Thermo e responsabile del progetto. “I ricercatori che studiano i cambiamenti climatici hanno finanziamenti quasi nulli e affrontano situazioni davvero estreme, il loro più che un lavoro è una vera e propria vocazione. Con questo progetto abbiamo potuto dare concretamente una mano a queste persone straordinarie e nello stesso tempo testare la nostra tecnologia in condizioni inimmaginabili.”

Ariston comfort challenge
Un luogo selvaggio e ostile, ma di incomparabile bellezza, che ha ospitato i protagonisti di The Ariston Comfort Challenge.
(2018. Photography by Paolo Verzone, Canon Ambassador with the support of Canon – Europe.
Created by J. Walter Thompson Italy. Produced by Indiana Production)

Ci sono voluti alcuni mesi per individuare il team “giusto” da supportare, durante i quali Ariston ha contattato diversi centri di ricerca. Alla fine, la scelta è ricaduta sul gruppo di scienziati dell’Istituto di geoscienze e della gestione delle risorse naturali dell’Università di Copenhagen, guidato dal professor Morten Rasch. Il team aveva bisogno di una base stabile per le proprie analisi sulla Disko Island: qui, in inverno, le temperature oscillano tra i -20 e i -40 gradi centigradi e condurre le ricerche per un tempo prolungato è pressoché impossibile. La sfida da vincere era dunque fornire agli scienziati una struttura che unisse comfort termico e sostenibilità ambientale – dato che la Groenlandia è tutta parco naturale e che l’area della Disko Bay è patrimonio Unesco – e che diventasse una base adeguata per condurre gli studi sul clima per un tempo prolungato.

Ariston comfort challenge
The Ariston Comfort Challenge ha portato loro il comfort a cui avevano rinunciato
per il futuro del pianeta.
(2018. Photography by Paolo Verzone, Canon Ambassador with the support of Canon – Europe.
Created by J. Walter Thompson Italy. Produced by Indiana Production.)

Ariston comfort zone: una base sostenibile per gli scienziati

Prima di individuare i tre installatori-eroi che avrebbero materialmente portato i pezzi, montato e testato la base artica l’impianto, bisognava definire il progetto della casa, l’Ariston comfort zone. “Abbiamo cercato le società che oggi, nel mondo, costruiscono case con il minor impatto ambientale in ambienti estremi”, continua Fugini. “Ci è subito saltata all’occhio una società italiana, LeapFactory,  che ha sede a Torino e che produce case modulari perfettamente ecosostenibili e coibentate. Sono l’ultimo ritrovato in termini di tecnologia per la sopravvivenza in ambienti freddi. Così ci siamo rivolti a loro e, coinvolto anche il professor Rasch, abbiamo studiato insieme il progetto fin nei minimi particolari per integrare alla casa modulare la nostra caldaia migliore in termini di efficienza energetica e design, l’Alteas One”.

Ariston comfort challenge
Un’innovativa casa modulare progettata
per la massima sostenibilità nelle condizioni metereologiche più estreme e realizzata per ospitare
il team di ricercatori dell’Università di Copenaghen.
(2018. Photography by Paolo Verzone, Canon Ambassador with the support of Canon – Europe.
Created by J. Walter Thompson Italy. Produced by Indiana Production.)

Il lavoro di preparazione è durato 18 mesi. La base artica, un modulo di 58 mq a forma di logotipo Ariston, è stata così realizzata e preassemblata in Italia, poi è stata smontata, infilata in gradi casse e quasi interamente spedita tramite mezzi di terra e navi rompighiaccio verso la Disko Island. Chi si sarebbe preso la briga di rimontare tutto?

Gli installatori che fecero l’impresa

La ricerca dei tre installatori che avrebbero intrapreso un viaggio lungo e difficile e rinunciato al loro stesso comfort per assemblare l’Ariston comfort zone è durata circa quattro mesi. Poi la scelta è ricaduta su William Randaccio, italiano, di 43 anni, Yuanshuo “Andy” Huanh, cinese di 32 e Oleg Belyy, russo, di 28. Partiti a marzo 2018 da Copenhagen insieme a una squadra di una trentina di persone, si sono avventurati con una parte dei materiali su un elicottero, un gatto delle nevi e una nave rompighiaccio, affrontando tormente e difficoltà tecniche per poter finalmente arrivare a destinazione, ricostruire la base scientifica modulare sul ghiacciaio della Disko Island e installare finalmente la caldaia Alteas One.

Ariston Comfort challenge
Un mezzo straordinario utilizzato
dagli installatori Ariston per trasportare la caldaia Alteas One.
(2018. Photography by Paolo Verzone, Canon Ambassador with the support of Canon – Europe.
Created by J. Walter Thompson Italy. Produced by Indiana Production.)

“Gli scenari erano mozzafiato, ma le condizioni di lavoro davvero difficili” continua a commentare Fugini. “Da un momento all’altro poteva scatenarsi una tempesta. Avevamo anche tempi programmati per girare i video: dopo poco dovevamo rientrare. Eravamo attrezzatissimi – con tute, guanti, scarponi artici – ma è stato ugualmente molto difficile”. L’impresa non sarebbe stata possibile senza gli Inuit che abitano la Disko Island e che hanno aiutato la squadra coi mezzi di trasporto e con la realizzazione del cantiere. “Ilulissat, cittadina della Groenlandia dove nascono gli iceberg affacciata sulla Disko bay, è patrimonio Unesco: per realizzare un cantiere in quella zona ci sono regole rigidissime da seguire. Bisogna portare le barre per realizzare le fondamenta, tutto deve essere a norma coi regolamenti ambientali. L’aiuto dei locali è stato importantissimo.”

Ariston Comfort challenge
La caldaia murale a condensazione Ariston, dotata di una tecnologia che garantisce la massima efficienza energetica, è il cuore pulsante della casa.
(2018. Photography by Paolo Verzone, Canon Ambassador with the support of Canon – Europe.
Created by J. Walter Thompson Italy. Produced by Indiana Production.)

La base scientifica, donata ai ricercatori ad aprile, è già in funzione. “Per la caldaia Alteas One è stato un test importantissimo”. Per il momento, l’impianto è connesso solo via hotspot del cellulare, ma appena sarà montato il wifi sulla base, si potrà anche effettuare un controllo costante da remoto, con telediagnostica per intervenire in modo predittivo e dare consigli anche ai ricercatori che la stanno utilizzando.

Il made in Italy in Groenlandia

La storia dell’Ariston comfort challange non è bella solo per il significato – dare un aiuto concreto e un’opportunità in più agli scienziati che studiano il cambiamento climatico – ma anche per il futuro del Made in Italy. Il gruppo Ariston Thermo nasce negli anni ‘30 del secolo scorso in Italia, nelle Marche; diventa un brand internazionale attivo in 150 paesi che però produce gran parte del materiale – e del suo know how – qui. E anche se il casting per la scelta dei tre eroi è stata globale, caso ha voluto che uno dei tre installatori migliori al mondo sia italiano; che la tecnologia della casa modulare sia italiana; così come la tecnologia e il design della Alteas One.

È una storia, questa, che se vogliamo rappresenta anche una speranza per gli abitanti e le aziende di un paese, il nostro, fin troppo abituato a non credere nelle proprie potenzialità.
Che però quando emergono sono in grado di realizzare imprese davvero epiche.
Proprio come questa.

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