Arredamento e Design

Giulio Cappellini, progetti e biografia del protagonista eclettico e geniale del design italiano

Architetto, designer, imprenditore, scopritore di talenti: Giulio Cappellini con la sua genialità e i suoi progetti ha un posto di rilievo nella storia del design italiano e internazionale.

L’architetto Giulio Cappellini è stato eletto recentemente dalla rivista statunitense Time tra i dieci trendsetter – letteralmente “creatori di tendenze” – nell’ambito della moda e del design a livello internazionale e caratterizzato come un ambasciatore d’eccellenza della creatività italiana nel mondo. Con la sua visione aperta e lungimirante, l’intuito sicuro e un approccio al progetto inconsueto e sperimentale, Cappellini ha contribuito ad allargare i confini della produzione italiana e a far diventare il design nazionale un fenomeno d’avanguardia acclamato e internazionale, in cui cultura e azienda vanno sempre di pari passo.

Durante la Milano Design Week 2018 che si è tenuta dal 17 al 22 aprile abbiamo intervistato Cappellini al Superstudio Più, lo spazio che ha lanciato nel 2000 insieme a Gisella Borioli e di cui ora è nuovamente diventato direttore artistico.

Giulio Cappellini, biografia dello scopritore di talenti

Cappellini, nato a Milano nel 1954, è una figura emblematica nel panorama internazionale del design e gli viene universalmente riconosciuto il ruolo di “talent scout” (scopritore di talenti) di giovani emergenti. Dalla metà degli anni Ottanta, con incredibile fiuto e incessante curiosità ha scovato e continua a scovarli in giro per il mondo, agendo da trampolino per il loro esordio nel panorama del design mondiale, che li ha portati spesso a diventare tra i designer più affermati. Tra questi ci sono Jasper Morrison, James Irvine, Carlo Colombo, Christophe Pillet, Patrick Norguet, Marc Newson, Nendo, i fratelli Ronan e Erwan Bouroullec, Marcel Wanders, protagonisti della scena contemporanea. Tra i nomi illustri c’è anche Shiro Kuramata, il grande architetto giapponese scomparso nel 1991 che Cappellini per primo ha fatto conoscere in Italia nel 1986 con una grande mostra al Museo di Milano, producendo in seguito alcuni suoi oggetti d’arredo iconici.

Giulio Cappellini has been recently selected by Time magazine as one of the ten global trendsetters in the field of fashion and design and as ambassador of excellence of Italian design worldwide. He, alongside 5 other luminaries handpicked the 6 @maisonetobjet Italian rising talents to represent the quintessential Italian sensibility in modern fast designs. Giulio will be speaking alongside the award-winners at the L’ESPACE CONFERENCES! Catch Giulio live at Maison&Objet from 19-23 January 2018! #designandarchitecture #dplusa #designandarchitecturemag #design #architectureporn #archilovers #designers #furniture #architecturemag #designmag #folkmag #french #furnituredesigner #france #igdesign #interiordesign #architecturelovers #black #artist #maisonobjet #print #inspiration #peopleindesign

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Il design e il mondo degli oggetti sono la passione e l’impegno costante di Cappellini da quasi quarant’anni. Instancabile, cordiale, ricco di fascino ed elegante, con uno sguardo sempre proiettato in avanti, afferma che “ciò che si è appena pensato sembra già obsoleto” e che sia necessario continuamente guardarsi allo specchio e mettersi in discussione. È stato artefice dell’unicità dell’azienda di design e arredamento che porta il nome di famiglia, oggi parte di Haworth Group, che è diventata per tutti sinonimo dell’avanguardia della creatività.

Cappellini Superloft Superstudio Più 2018
L’allestimento Superloft di Giulio Cappellini al Superstudio Più, Milano Design Week 2018 © Stefano De Monte

Il metodo del designer e architetto di Milano in un libro

Gli incontri cercati o fortuiti di Cappellini con personaggi vari, compresa la Regina Elisabetta d’Inghilterra, sono descritti nel libro Metodo Cappellini. Il sogno declinato a cura di Francesca Serrazanetti, edito da Electa. Il libro è un caleidoscopio di ricordi, incontri, oggetti, luoghi, colori che illustrano la sua visione progettuale tra razionalità e fantasia e il suo metodo eclettico e personale di progetto. Basandosi sui valori tradizionali del made in Italy – creatività, qualità, artigianalità – e sul suo formidabile intuito, Cappellini ha saputo superare le frontiere geografiche e culturali per creare innovazione con la certezza che il design “deve riuscire a far sognare le persone“. “Questo libro è una sintesi delle mie esperienze, sogni, progetti, realizzazioni nel mondo del design”, così lo descrive l’architetto e creativo che ne è protagonista. “Uno zibaldone di ricordi personali, incontri straordinari, creazione di oggetti e di idee. Ma non è un punto di arrivo. Il punto di domanda in copertina apre a nuove prossime risposte sulle frontiere del design in generale e del design made in Italy in particolare”.

Superloft Giulio Cappellini
Un’ambientazione dello spazio Superloft, design di Giulio Cappellini, al Superstudio Più © Stefano De Monte

 

I progetti dell’azienda 

Innumerevoli sono i prodotti Cappellini che fanno parte della storia del design italiano e sono diventati vere e proprie icone: dalle sedute Thinking man’s chair, la poltrona in ferro di Jasper Morrison diventata un classico, Knotted chair di Marcel Wanders fatta con la corda, S-chair di Tom Dixon dall’inconfondibile silhouette a forma della lettera S, Wooden chair di Marc Newson, capolavoro della tecnica di curvatura dei listelli in legno, e Rainbow chair di Patrick Norguet, sorprendente esempio di metacrilato colorato rigato, alla cassettiera curva bianca e nera di Shiro Kuramata, esercizio artigianale virtuoso. La ricerca e la sperimentazione hanno generato prodotti con linguaggi espressivi e poetici molto diversi tra loro che convivono magicamente e senza contraddizioni nel catalogo dell’azienda.

Cappellini Nendo 2018
Concettuale, quasi astratta, la serie di accessori d’arredo Waku dello studio giapponese Nendo per l’azienda di design e arredamento Cappellini © Cappellini

 

Cappellini e la storia del Fuorisalone di Milano

Nel 1992 Cappellini ha realizzato un allestimento fuori dagli schemi alla Fabbrica del vapore a Milano, uno spazio industriale allora fatiscente e abbandonato che ha segnato una svolta nel modo di presentare i mobili. E a partire dal 2000 lo spazio di Superstudio in via Tortona a Milano è diventato un importante fulcro del Fuorisalone – gli eventi della Design Week che si svolgono in città – dopo che Cappellini lo ha usato come sede espositiva della sua azienda.


Sono stati Gisella Borioli e suo marito Flavio Lucchini, come nuovi proprietari di questo vecchio spazio industriale, a chiedergli di promuoverlo. E lui ha risposto organizzando allestimenti memorabili, mettendo in mostra oggetti strabilianti e dando visibilità a giovani designer sconosciuti. Sono entrate nella storia del Fuorisalone anche le grandi feste che si sono tenute dal 2000 al 2004 le sere prima dell’inaugurazione del Salone del Mobile, la fiera internazionale di arredamento che si tiene ogni anno a Milano, con migliaia e migliaia di persone che hanno dato il via agli eventi del cosiddetto Fuorisalone e quella che è diventata progressivamente la Design Week, e che oggi ha una dimensione enorme.

“Questi eventi hanno rappresentato un momento di grandissima rottura rispetto alle presentazioni del buon design milanese – commenta Cappellini – offrendo una vivace alternativa agli eventi chiusi all’interno di alcuni showroom del centro, incapaci di aprirsi alla città e al grande pubblico, di favorirne comunicazione e partecipazione”.

giulio cappellini architetto biografia
Giulio Cappellini, architetto e designer italiano che ha fatto la storia del design © Cappellini

La filosofia di Cappellini e il mondo degli oggetti

Cappellini è solito dire che “tutto e il contrario di tutto possono coesistere”. A questa libertà di espressione per quanto riguarda l’accostamento degli oggetti e all’idea che gli oggetti debbano essere “liberi e felici, da usare e non solo da contemplare” (condivisa con un altro grande designer, Achille Castiglioni), il visionario creativo aggiunge un altro concetto alla base della sua filosofia: “Bisogna opporsi a tutto ciò che è superfluo e quindi spreco di materiali, di lavoro, di tecnologie, ma anche etico e morale”.

Nel 1992 con i designer Jasper Morrison e James Irvine ha dato vita quasi per gioco a Progetto oggetto, una collezione sperimentale di accessori ad uso domestico, piccoli oggetti di dimensione ridotta, necessari e non, da usare quotidianamente nelle nostre case, caratterizzati da leggerezza poetica, pulizia formale e grande rigore. È stato un esempio collettivo di design interdisciplinare con una pluralità di linguaggi espressivi che ha prodotto oggetti eterogenei in materiali diversi, dal vetro alla plastica, dal metallo al legno, alcuni in bilico tra reale e irreale, ideati dal gruppo di giovani progettisti che ruotavano nella sfera dell’azienda coordinati da Morrison e Irvine.

Allestimento Cappellini goes gipsy
Ambientazione sudamericana dell’allestimento “Cappellini goes gipsy” al Fuorisalone 2018 nello showroom di via Santa Cecilia 2 a Milano. Si può vedere fino a giugno © Cappellini

L’idea della casa contemporanea: mobili e arredamento

L’ambiente domestico e il concetto di una casa libera da stereotipi è sempre stato il soggetto delle mostre e scenografie realizzate in fiere, feste, showroom e mostre da Cappellini. Le tre parole chiave degli allestimenti domestici che ha declinato non sono cambiate nel corso degli anni: contaminazione, emozione, disorientamento. Per anticipare l’evoluzione dei tempi ed essere un passo avanti rispetto agli altri.

Quest’anno ha rappresentato la sua particolare visione dell’abitare con due allestimenti di casa raccontati attraverso una serie di rappresentazioni evocative: Superloft a Supersudio Più e Cappellini goes gipsy in collaborazione con la designer e scenografa Valentina Folli. Quest’ultima “è la casa nomade di un viaggiatore che ama lasciarsi contaminare da culture diverse, spesso lontane ma tutte di grande emozione”, così la descrive Cappellini. “È un inno alla libertà del consumatore finale che nella propria casa ama mixare prodotti di atmosfere diverse con grande naturalezza”. Un giro del mondo in otto spazi ricchi di citazioni folk, souvenir di viaggio tra tradizione e contemporaneità dove si mescolano Oriente e Occidente e le culture più suggestive in assoluta libertà stilistica. In vero stile Giulio Cappellini.

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