
Le cozze potrebbero aiutarci a ripulire il mare dalle microplastiche
Per combattere l’inquinamento da microplastiche potremmo fare affidamento su una soluzione basata sulla natura: le cozze.
Il mar Mediterraneo, come tutti mari e gli oceani del mondo, è sempre più invaso dalla plastica. 750 tonnellate finiscono nel Mare Nostrum ogni giorno. 90 tonnellate di plastica inquinano i mari italiani. Questi dati ci fanno capire come sia improrogabile riuscire a ridurre i rifiuti di plastica e sostenere un’economia davvero circolare, che preveda un minor uso di imballaggi e il corretto riciclo e riuso di questi oggetti. Per questo nasce PlasticLess, il progetto di LifeGate con l’obiettivo di ridurre i rifiuti di plastica nei nostri mari e sostenere un’economia davvero circolare. Come? Con tre strumenti: un’ampia copertura giornalistica per informare le persone sui rischi della plastica in mare, la promozione e diffusione di buone pratiche sostenibili e con azioni concrete per la rimozione dei rifiuti che galleggiano nei nostri mari grazie a Seabin, cestini posizionati direttamente in mare presso porti e marine in grado di rimuovere fino a 500 chili di rifiuti plastici all’anno. Più Seabin riusciremo a mettere lungo le coste italiane grazie al progetto PlasticLess, maggiore sarà il contributo per mantenere il Mare Nostrum il più possibile pulito e sano.
Per combattere l’inquinamento da microplastiche potremmo fare affidamento su una soluzione basata sulla natura: le cozze.
La Water Defenders Alliance offre soluzioni per prevenire e contrastare l’inquinamento nel mar Mediterraneo, tra cui una spugna che assorbe gli idrocarburi.
Forte dei risultati ottenuti in cinque anni con LifeGate PlasticLess, LifeGate lancia una coalizione per la tutela del mare: la Water Defenders Alliance.
Per la Giornata mondiale dell’ambiente del 5 giugno, abbiamo scelto otto tecnologie che combattono l’inquinamento da plastica nei mari e nei fiumi.
I rappresentanti di 175 paesi sono riuniti a Parigi nel tentativo di accordarsi per un trattato sull’intero ciclo di vita della plastica.
Nell’isola di Trindade, nell’Atlantico, un team di scienziati ha fatto una scoperta “nuova e terrificante”: la plastica è fusa nelle rocce.
Chi sceglie i detergenti ecologici di Enzers acquista solo le pastiglie di principio attivo, da sciogliere in acqua riutilizzando i flaconi.
I nostri oceani sono sommersi da 2,3 milioni di tonnellate di frammenti di plastica, una quantità che ha visto un drastico aumento a partire dal 2005.
La direttiva dell’Unione europea contro l’usa e getta è ancora un esempio isolato: il nostro pianeta rimane sommerso di rifiuti di plastica monouso.
La Commissione europea ha proposto una revisione della legislazione sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio. Se confermata, porterà parecchie novità.