Rock Files Today – 24 Settembre – Pearl jam

Oggi, 24 Settembre 1997 Seattle, stato di Washington La Corte Suprema della contea di King dichiara colpevole di tutti i capi d’accusa Barry Loukaitis, sedicenne studente della Frontier Junior High School di Moses Lake. Proprio nei locali della sua scuola, il 2 febbraio del 1996, Loukaitis ha aperto il fuoco all’impazzata uccidendo due compagni più


Oggi, 24 Settembre 1997
Seattle, stato di Washington
La Corte Suprema della contea di King dichiara colpevole di tutti i
capi d’accusa Barry Loukaitis, sedicenne studente della Frontier
Junior High School di Moses Lake.

Proprio nei locali della sua scuola, il 2 febbraio del 1996,
Loukaitis ha aperto il fuoco all’impazzata uccidendo due compagni
più un insegnante e ferendo diverse altre persone.

In quel momento, Barry stava attraversando un periodo molto
difficile. Il padre era stato colto in flagrante nel corso di una
relazione extra coniugale e la mamma del ragazzo aveva manifestato
intenzioni suicide. Addirittura, avrebbe minacciato che se quella
sporca storia non fosse stata immediatamente troncata, lei e il
figlio si sarebbero ammazzati nella notte di San Valentino del
1996.
Inoltre, Barry aveva cominciato a dare segni di squilibrio
psichico, retaggio genetico della sua famiglia già colpita
da diversi casi di pazzia.

Infine, era stato spesso vittima di episodi di bullismo da parte
dei suoi compagni: veniva crudelmente portato in bagno e mentre
alcuni gli mettevano la testa dentro la tazza del water, altri gli
urinavano sopra.

E così, il 2 febbraio del 1996, Barry Loukaitis si
presenta a scuola vestito da bandito del West, con cappello,
stivali e un lunghissimo impermeabile da cavallo sotto il quale
cela un fucile e due pistole. Con sè, ha parecchie munizioni
e una canzone che lo ossessiona: si tratta di Jeremy, un brano dei
Pearl Jam nel cui videoclip si rappresenta una scena di shool
shooting, di sparatoria cioè in una scuola. Proprio come ha
deciso di fare Barry che si è imparato il video dei Pearl
Jam a memoria.
Appena entra nell’aula di matematica, Loukaitis comincia a sparare:
“Questo è meglio dell’algebra, no?”, urla mentre la sua
professoressa, Leona Caires, colpita in pieno petto, crolla a
terra, Poi prosegue la strage, uccidendo prima un ragazzino di 14
anni e quindi Manuel Vega uno degli studenti che lo avevano
torturato nei mesi precedenti.

Prende qualche ostaggio con sè ma poi si arrende.
Oggi il verdetto: Barry Loukaitis viene condannato per omicidio di
primo e secondo grado, tentato omicidio plurimo, rapimento e
assalto armato.
La pena è esemplare: condanna a morte senza
possibilità di ricorso.

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