Cosa è successo a Conor Clapton il 20 marzo 1991

Il 20 Marzo 1991 a New York è una splendida mattina di sole. Nell’appartamento al 53esimo piano del grattacielo sulla 57esima strada due donne stanno appresso a Conor Clapton, un ragazzino di 4 anni e mezzo.

20 marzo 1991, New York – È una splendida mattina di sole nella Grande Mela. Nell’appartamento al 53° piano del grattacielo sulla 57esima strada due donne stanno appresso a Conor Clapton, un ragazzino di 4 anni e mezzo.

Una è la sua baby sitter, l’altra è sua madre. Si chiama Lori Del Santo, è una soubrette italiana e Conor è il frutto della sua love story con la rockstar inglese Eric Clapton. Proprio per passare la Pasqua con lui, Lori e Conor sono a New York. Ieri sono stati al circo con il papà e si sono divertiti moltissimo.

Eric Clapton con Conor, morto il 20 marzo 1991
Eric Clapton con Conor, morto il 20 marzo 1991

Stamane, Lori (dopo aver fatto la doccia) sta leggendo alcuni fax che ha ricevuto dall’Italia. Conor sta giocando a nascondino con la baby sitter. Si stanno rincorrendo. Quando entrano nella sala, illuminata da grandi vetrate che danno su Central Park, il portiere che è lì per fare le pulizie ferma la ragazza.

“Stia attenta”, le dice, “ho appena aperto una delle finestre per far entrare un po’ d’aria fresca”.
E’ un attimo. Quando la baby sitter guarda verso la finestra, Conor non
c’è più. Dalla sua bocca, esce un urlo straziante.

Lori arriva di corsa.

“Dov’è Conor? Dov’è Conor”, chiede in modo disperato. Poi, vede la finestra aperta, capisce e sviene. Un quarto d’ora dopo, Eric Clapton (ignaro dell’accaduto) fa rientro nell’appartamento. Lori, in lacrime, riesce solo a farfugliare “… è morto … è morto …”

“Come? Morto? Impossibile …”, dice Clapton. Poi, anche lui, è costretto ad affrontare la tragica realtà: il suo bambino è precipitato dal 53° piano e si è schiantato al suolo.

“Ricorderai il mio nome, se ci vediamo in Paradiso?” canta Eric Clapton in una delle sue canzoni più intense dedicate al figlioletto scomparso. “Devo essere forte, andare avanti e tenere le mie lacrime per il paradiso”.

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