Con piccole azioni quotidiane si può davvero testimoniare un cambiamento di mano in mano volto a costruire un mondo… “rigenerato”. Ma come si arriva, in concreto, a questo risultato? Ne abbiamo parlato con due bravissime chef, Gloria Clama, chef ambassador Lavazza e fondatrice del ristorante Indiniò e Tracy Eboigbodin, vincitrice dell’11esima edizione di Masterchef Italia.

Lavazza, rigenerazione
Gloria Clama e Tracy Eboigbodin © LifeGate

Le abbiamo incontrate lo scorso 22 settembre, durante la prima reunion dei Coffee Defenders Lavazza, che si è svolta alla Fondazione Circolo dei Lettori di Torino in occasione della 14esima edizione di Terra Madre – Salone del gusto 2022, il cui tema principale è stato proprio quello della rigenerazione a 360 gradi: degli ecosistemi, dei territori, ma anche delle relazioni tra le persone, della società.

Rigenerazione fa rima con rispetto dei territori

Durante questa puntata di Storie di cambiamento di mano in mano, condotta come sempre dalla creator Giulia Ceirano, Tracy e Gloria hanno raccontato cosa intendono per rigenerazione, partendo dai loro background. La prima è di origine nigeriana e veronese d’adozione da quasi vent’anni, la seconda friulana doc e proviene dal cuore della Carnia. Entrambe sono testarde e determinate: “è necessario, se vuoi fare Masterchef”, dicono.

Per Tracy, rigenerazione è “rispettare le stagioni. Prendo quello che in quel momento offre la natura, imparando a esaltare le qualità degli ortaggi, anche usando gli scarti del prodotto in tutte le sue forme”. Gloria sfrutta i prodotti del bosco: abeti, licheni, piante selvatiche. “Per fare il mio lavoro, mi metto d’accordo col boscaiolo”, rivela. “In questo caso, posso parlare proprio di ‘cambiamento di mano in mano’. Quando so che ha alberi da abbattere, lo seguo, così recupero i licheni di alberi che già devono essere abbattuti e non vado a rovinare la natura. Questa attenzione e questo passaggio di conoscenze per me fa parte della rigenerazione”.

Un’amicizia nata grazie al caffè (e a una tartelletta)

A vederle sedute l’una accanto all’altra, si direbbe siano amiche da sempre. E invece, Clama e Eboigbodin si sono conosciute solo qualche mese fa e frequentate esclusivamente in videocall, per realizzare insieme la ricetta speciale servita in occasione della reunion dei Coffee Defenders Lavazza. Una tartelletta a base di farina di mais, che è “qualcosa che ci accomuna”, dicono, con un ingrediente segreto provato in anteprima: la miscela Lavazza La Reserva de ¡Tierra! Cuba. Il nuovo prodotto Lavazza, certificato biologico, con una storia tracciabile attraverso la tecnologia blockchain e un packaging riciclabile, sarà disponibile sul mercato internazionale nei prossimi mesi.

“Questo piatto ha molto di entrambe, realizzare insieme la ricetta è stato un vero passaggio di mano in mano”, racconta Clama a Ceirano. “E la miscela è stata un’autentica sorpresa: il caffè viene davvero valorizzato dal lichene candito. Quando ho sentito il profumo della tostatura mi è sembrato di stare in una torrefazione, è stato molto bello.” E continua Tracy, “Da parte mia c’è una spuma di avocado. Cuba è un paese tropicale e ho pensato fosse adatto. E infatti lo era. Anche per me, l’accostamento con il caffè è stata una sorpresa”.

Lavazza, rigenerazione, cambiamento di mano in mano
La ricetta che Gloria Clama e Tracy Eboigbodin hanno presentato in anteprima alla prima reunion dei Coffee Defenders Lavazza, realizzata con La Reserva de ¡Tierra! Cuba © LifeGate

Verso il cambiamento di mano in mano e la rigenerazione, con piccoli gesti

Sul finire della chiacchierata, le due chef hanno dato le loro “ricette” per andare verso un reale cambiamento di mano in mano, a partire dalle nostre cucine. “Cerchiamo di non sprecare e di utilizzare tutte le parti degli ingredienti. Apriamo il frigo, vediamo cosa c’è dentro e cerchiamo di inventare e di giocare. Scegliamo i prodotti giusti, fatti con etica. Altrimenti rischiamo di rovinare il nostro pianeta”, suggerisce Clama. “Usiamo più vegetali. Raccogliamo le erbe spontanee. Coltiviamo le erbe aromatiche”, continua Eboigbodin. “Dà soddisfazione, è bello, è divertente… bastano pochi gesti per iniziare a proteggere il Pianeta”.