Da No-logo al Vaticano. Naomi Klein ottiene la benedizione

Durante la presentazione del suo ultimo libro avvenuta lo scorso inverno, Una rivoluzione ci salverà. Perché il capitalismo non è sostenibile, Naomi Klein lo aveva previsto. I cambiamenti climatici sono l’ultima chance che il mondo ha a disposizione per mobilitarsi e cambiare un sistema economico, il capitalismo, che non ha nulla di sostenibile, né per

Durante la presentazione del suo ultimo libro avvenuta lo scorso inverno, Una rivoluzione ci salverà. Perché il capitalismo non è sostenibile, Naomi Klein lo aveva previsto. I cambiamenti climatici sono l’ultima chance che il mondo ha a disposizione per mobilitarsi e cambiare un sistema economico, il capitalismo, che non ha nulla di sostenibile, né per le persone, né per l’ambiente. Forse, però, neanche lei si sarebbe immaginata che nel condurre questa nuova battaglia avrebbe avuto al suo fianco una personalità del calibro del Papa.

 

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Naomi Klein, la scrittrice canadese autrice del saggio No-logo, è stata chiamata a partecipare alla conferenza di alto livello che si è tenuta domenica in Vaticano, invitata dal cardinale Peter Turkson che ha collaborato con papa Francesco alla stesura dell’enciclica sull’ambiente Laudato si’ presentata il 18 giugno. Insieme a lei anche rappresentati del Wwf e di altre organizzazioni ambientaliste.

 

Klein si è definita sorpresa ma entusiasta di aver ricevuto l’invito e ha precisato: “Il fatto che hanno invitato me significa che non hanno abbandonato la lotta. Molte persone hanno assecondato Francesco, ma poi hanno precisato che si sbaglia sull’aspetto economico. Io penso che abbia ragione”.

 

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A Roma era presente anche Naderev “Yeb” Saño, l’ex capo delegazione delle Filippine ai negoziati sul clima, diventato famoso per il discorso commovente tenuto nel 2013 dopo che il tifone Haiyan aveva devastato il suo paese. Questa volta era in piazza come attivista e ha espresso gratitudine per il coraggio mostrato da papa Francesco di assumere il ruolo di leader in questa lotta che riguarda tutta l’umanità.

 

Il merito dell’enciclica è chiaro. Ha riportato in piazza le persone per discutere e confrontarsi sul problema dei cambiamenti climatici e chiedere l’impegno dei governi in vista della conferenza di Parigi di dicembre (Cop 21). Non è un caso se la marcia organizzata per domenica da diverse organizzazioni ambientaliste e religiose sia partita dall’ambasciata francese a Roma. Le parole del Papa hanno riacceso l’entusiasmo nelle persone, quasi ci fosse stato bisogno di una benedizione. E l’enciclica sembra essere diventata il loro manifesto.

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