Salute dei bambini

Gatti e bambini: 5 pregiudizi da sfatare

I falsi miti sul pericolo che i gatti rappresenterebbero per neonati e bambini sono duri a morire, specialmente sul web. Eppure, crescere con un micio non può che essere un’opportunità meravigliosa per tutti. Ecco alcuni dei pregiudizi da sfatare su gatti e bambini. I gatti provocano malattie pericolose per i bambini Nonostante la diffusa preoccupazione,

I falsi miti sul pericolo che i gatti rappresenterebbero per neonati e bambini sono duri a morire, specialmente sul web. Eppure, crescere con un micio non può che essere un’opportunità meravigliosa per tutti. Ecco alcuni dei pregiudizi da sfatare su gatti e bambini.

I gatti provocano malattie pericolose per i bambini

Nonostante la diffusa preoccupazione, sono ben poche le zoonosi che i gatti possono trasmettere agli esseri umani (vale in primis per la toxoplasmosi, molto pericolosa per le donne gravide che non ne siano immuni, ma che è estremamente difficile contrarre da un gatto casalingo). Patologie come l’AIDS felino (FIV), la leucemia felina (FeLV), l’Herpesvirus e la Rinotracheite infettiva sono specifiche della specie gatto, e pertanto non costituiscono un rischio per le persone. La zoonosi più diffusa è probabilmente la cosiddetta “Malattia da graffio di gatto”, la Linforeticolosi benigna, che può essere prevenuta disinfettando eventuali graffi o morsi e lavandosi con cura le mani dopo essere stati leccati. Un bambino sano, che non sia immunodepresso e non stia sostenendo terapie farmacologiche particolarmente impegnative come una chemioterapia, può dunque convivere senza problemi con uno o più gatti. Per evitare rischi è sufficiente, oltre a rispettare le norme igieniche più elementari, che il felino sia sottoposto a regolari controlli veterinari ed eventuale profilassi, soprattutto per quanto riguarda vermi e parassiti esterni. Anche nel caso di soggetti a rischio è possibile la convivenza tra gatti e bambini, purché si seguano scrupolosamente le indicazioni del proprio medico veterinario.

I gatti soffocano i neonati nel sonno

I gatti, di solito, amano i luoghi soffici e tiepidi (e come dargli torto, d’altra parte). La culla di un neonato, sollevata da terra e con la sua forma accogliente, potrebbe dunque rivelarsi molto invitante per il micio di casa, che d’altro canto sarà probabilmente scoraggiato e intimorito dai vagiti del nuovo arrivato. Per evitare qualsiasi rischio di soffocamento accidentale, in ogni caso, è sufficiente non lasciare da soli gatti e bambini molto piccoli.

 

gatti e bambini 1

 

I gatti causano allergie

Se un soggetto è allergico al pelo di gatto, lo sarà a prescindere dalla sua eventuale convivenza con un micio. La presenza del felino non rende allergici, ma determina semplicemente la comparsa dei sintomi. Al contrario, diversi studi dimostrano che crescere con un gatto (o con un cane) può contribuire a ridurre il rischio di sviluppare un’allergia o altri problemi a carico dell’apparato respiratorio.

 

Inalare un pelo di gatto può causare danni gravissimi

Circolano in rete numerose leggende sui presunti danni gravi, o addirittura mortali, che sarebbero provocati dall’inalazione accidentale di un pelo di gatto da parte di un bambino. In realtà, l’unico vero problema che può essere causato dal pelo, dalla forfora o dalla saliva del gatto in soggetti predisposti, bambini o adulti che siano, è l’allergia (vedi sopra). In caso di reazione allergica, è fondamentale rivolgersi al proprio medico curante o a uno specialista, valutando l’eventualità di una terapia farmacologica e l’uso di accorgimenti particolari nella vita quotidiana (come quello di escludere l’animale dalla camera da letto). Solo in situazioni particolarmente critiche, e dopo aver escluso alternative col proprio medico e con il veterinario, è opportuno valutare l’allontanamento del gatto.

 

gatti e bambini

 

I gatti sono gelosi dei bambini

L’arrivo di un neonato in casa rappresenta senz’altro un cambiamento importante per un gatto abituato ad essere amato e coccolato dai suoi “genitori” umani. Un po’ di diffidenza nei confronti del nuovo arrivato potrebbe dunque essere fisiologica. L’importante è evitare di escludere il micio dalle normali attività e dalla vita del bambino, coinvolgendolo anzi nella cura e nelle coccole al bebè, permettendogli di avvicinarsi a lui e ai suoi oggetti e dedicandogli tempo e attenzioni. Può essere di aiuto, prima che il felino faccia la conoscenza del neonato, fargli annusare una tutina o una coperta del bambino prima ancora che mamma e figlio tornino a casa dall’ospedale.Partire col piede giusto può contribuire a creare un’amicizia meravigliosa e inossidabile.

Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.

Licenza Creative Commons
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.

Articoli correlati
Disturbi emotivi nei bambini, affrontiamoli con l’omeopatia

Difficoltà ad addormentarsi, capricci e irrequietezza spesso rappresentano un normale elemento di sviluppo emotivo del bambino. Generalmente parliamo di situazioni che si risolvono naturalmente crescendo ma che comunque possono generare apprensione e difficoltà in famiglia. Per aiutare a ristabilire l’equilibrio dei più piccoli i medicinali omeopatici possono essere di grande utilità nell’affrontare i disturbi emotivi nei

10 fatti sull’allattamento al seno secondo l’Oms

È dal 2001 che l’Organizzazione mondiale della sanità ha definitivamente affermato che il latte materno è il primo, più importante e assolutamente preferibile modo di alimentare i neonati. Da allora, l’Oms ha lanciato linee guida, programmi informativi, patrocinato ricerche e campagne in tutto il mondo. Sia nei Paesi in via di sviluppo — afflitti da