Life in Blues: incontro con Alex Britti

Intervista ad Alex Britti   “Io fondamentalmente sono sempre stato un cantautore, solo che delle canzoni che scrivevo non gliene fregava niente a nessuno, mentre per suonare la chitarra mi pagavano”, questo ricorda Alex Britti, che inizia la carriera vent’anni fa come bluesman al Big Mama di Roma con Roberto Ciotti e in questo periodo

Intervista ad Alex Britti

 

“Io fondamentalmente sono sempre stato un cantautore, solo che
delle canzoni che scrivevo non gliene fregava niente a nessuno,
mentre per suonare la chitarra mi pagavano”, questo ricorda Alex
Britti, che inizia la carriera vent’anni fa come bluesman al Big
Mama di Roma con Roberto Ciotti e in questo periodo conosce e
collabora anche con il bluesman Louisiana Red. La tecnica di
prim’ordine in suo possesso lo ha rapidamente reso appetibile ai
migliori bluesman internazionali, tra cui Buddy Miles e Billy
Preston, fino a spingerlo nel 1990 a seguire la bluesband olandese
di Rosa King in un lungo tour europeo.

Al suo arrivo nello studio CasaLogic di LifeGate Radio Britti
è stupito: “questo posto non ha l’odore della radio,
ma dello studio”. In effetti è vero, lo abbiamo scelto
proprio per quello, perché è un piccolo ed intimo
studio di registrazione dove i musicisti si sentono a casa loro.
L’abbraccio tra Treves e Britti è fraterno, quello di due
amici che da tempo non si vedono (i due hanno già suonato
insieme, molti anni fa). Con loro c’è anche Alex “Kid”
Gariazzo, il chitarrista della Treves Blues Band che li accompagna
all’acustica, mentre Britti sfodera la sua National steel guitar
che compare sulla copertina del suo ultimo disco “Mtv Unplugged” (e
che lui da buon romano ha ribattezzato “er fero”, per via del suo
corpo in metallo).

 

“Il Blues è sempre stata la mia Stella Polare, l’ho
sempre seguita, poi magari non ci arrivo però la seguo
sempre”. Si presenta così Britti al pubblico di Life in
Blues, che magari potrebbe essere stupito nel sentire nella sua
trasmissione un cantante pop. A fare gli onori di casa ci pensa
subito Fabio, raccontando del loro primo incontro: “correva l’anno
1988 e nel piccolo ma prestigioso palco del Big Mama di Roma si
avvicina un bel giovane che mi dice semplicemente ‘ciao, sono Alex,
mi ha parlato di te l’amico Roberto Ciotti, suono la chitarra e
sono appassionato di Blues’ e mi ha dato questo biglietto da visita
rosso con la scritta oro che conservo ancora!”.

 

I tre poi iniziano a suonare, non c’è un pezzo definito
in scaletta. Dopo un rapido scambio di sguardi Gariazzo decide di
suonare in Mi bemolle, Treves a quel punto cerca l’armonica
intonata nella sua celebre custodia resa unica dalle firme dei
più grandi musicisti con cui ha suonato. La jam parte e il
risultato se volete lo potete ascoltare on line dal sito della
radio, entrate nell’archivio e digitate “Britti”.

 

A seguire Alex ci propone “Da piccolo”, brano tratto dal suo
primo cd, sempre seguito da Alex Gariazzo alla chitarra acustica e
Fabio Treves all’armonica. E poi tra altri brani dal vivo, ricordi
comuni di locali e festival in giro per l’Italia Fabio ha
raccontato l’aneddoto dell’apertura del concerto del grande B.B.
King al teatro Smeraldo di Milano, fatta proprio da Britti. Il
cantautore era spaventato dall’entrare su quel palco con una platea
che attendeva un artista così leggendario; provvidenziali
sono state in quel caso le parole di Treves, che salito sul palco
ha introdotto Britti al popolo milanese del Blues. Il concerto
andò bene, tanto che lo stesso B.B. King volle nuovamente
Britti ad aprire il successivo concerto in Italia.

 

Testimonia Gariazzo: “Alex Britti facendo del pop riesce a
portare il suono del Dobro o della chitarra slide anche a un
pubblico che non è abituato ad ascoltare certi strumenti;
quando con Treves andiamo a fare delle lezioni sul Blues nelle
scuole i ragazzi associano questi strumenti o certe ritmiche
proprio a Britti”.

 

“Penso che lo stile che un musicista ha nel suo dna – spiega
Britti – è quello non di quando fai dischi o concerti; il
tuo vero suono è quello di quando entri in un negozio di
strumenti e chiedi di provare una chitarra: il primo accordo che
fai, i primi tre secondi definiscono il tuo stile, chi sei
veramente come musicista. Io credo di rimanere di base sempre un
chitarrista rock blues”.

 

Questo è proprio quello che si sente nella versione di
“Milano” scelta come singolo del nuovo album “Mtv Unplugged”, che
inizia proprio come un classico blues lento, solo che sono solo tre
accordi diversi, invece che il canone standard del blues. E Britti,
che è romano, ma che a Milano ci ha vissuto, ha scritto una
canzone bellissima, che in questo nuovo vestito blues assume una
malinconia ancora più dolce e struggente. Provate ad
ascoltarla!

 

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