La Cop28 è finita, ma bisogna essere consapevoli del fatto che il vero test risiede altrove. Dalla disinformazione al ruolo delle città, ciò che conta avviene lontano dai riflettori.
Perché #ActInParis non deve essere solo un hashtag
#ActInParis. Azione contro i cambiamenti climatici, a Parigi. Non ci sono molte alternative, alla conferenza sui cambiamenti climatici numero 21 (Cop 21) bisogna raggiungere un accordo esteso, convincente e chiaro. I negoziati sono sulla strada giusta, ma un po’ di pressione in più non fa male. Quindi armiamoci e facciamo sentire la nostra voce ai leader di
#ActInParis. Azione contro i cambiamenti climatici, a Parigi. Non ci sono molte alternative, alla conferenza sui cambiamenti climatici numero 21 (Cop 21) bisogna raggiungere un accordo esteso, convincente e chiaro. I negoziati sono sulla strada giusta, ma un po’ di pressione in più non fa male. Quindi armiamoci e facciamo sentire la nostra voce ai leader di oltre 190 paesi che si riuniranno dal 30 novembre all’11 dicembre. Il video (con sottotitoli in italiano) è stato realizzato da Green TV.
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Siamo tutti contenti del compromesso trovato alla Cop28 sulle parole, perché le parole sono importanti. Ma quando si passa all’azione?
Il testo finale della Cop28, quello che contiene anche il bilancio delle azioni fatte e quello che c’è da fare contro la crisi climatica, è stato approvato dalla plenaria.
Durante la Cop28 di Dubai, i rappresentanti arabi dell’Opec si sono riuniti a Doha per far fronte unico contro il phase out dei combustibili fossili.
Phase out, phase down, unabated. Cerchiamo di capire meglio il significato delle parole della Cop28, al fine di orientarci meglio nelle prossime ore quando arriveranno nuove bozze e nuovi documenti da analizzare.
Alla Cop28 di Dubai si attende una nuova bozza del Global stocktake, dopo quella, estremamente deludente, pubblicata lunedì. Segui la diretta.
L’Italia è stata protagonista nella dichiarazione su agroalimentare e clima, la Emirates declaration. Sulla convergenza tra questi due temi vuole costruire anche l’agenda del G7.
Riuscire a non farsi influenzare dal contesto è sempre difficile per un giornalista. A Dubai lo è ancora di più, ma questo non deve inquinare il racconto del risultato che verrà raggiunto dalla Cop28.
Nella giornata a loro dedicata, i giovani parlano di occupazione militare, economica, fossile. Mentre l’Opec chiede ai “propri” delegati di rigettare l’accordo, al-Jaber si dice “fiducioso che qualcosa di speciale possa accadere”.