La Cop28 è finita, ma bisogna essere consapevoli del fatto che il vero test risiede altrove. Dalla disinformazione al ruolo delle città, ciò che conta avviene lontano dai riflettori.
Cop26, la seconda giornata in diretta. Intervengono i leader della Terra
Nel corso della seconda giornata di lavori alla Cop26 di Glasgow a prendere la parola sono i capi di stato e di governo.
La seconda giornata di lavori della ventiseiesima Conferenza mondiale sul clima delle Nazioni Unite, la Cop26 ha visto protagonisti alcuni tra i leader delle nazioni più importanti del mondo, oltre che i padroni di casa: il primo ministro britannico Boris Johnson e il segretario delle Nazioni Unite António Guterres. È infatti il Regno Unito ad ospitare l’evento (e a co-organizzarlo con l’Italia). A prendere la parola, mentre i negoziati tecnici già fervono, tra i 197 paesi che hanno ratificato la Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (Unfccc) , il presidente degli Stati Uniti Joe Biden che si è scusato per il regno di Donald Trump, il presidente indiano Narendra Modi e la maggior parte dei capi di stato e di governo europei, compreso il primo ministro italiano Mario Draghi.
L’obiettivo della Cop26 è di superare l’impasse che si è generate nei negoziati nel corso della Cop 25 che si è tenuta a Madrid nel 2019 e lavorare affinché l’Accordo di Parigi sia reso operativo. Quest’ultimo, raggiunto al termine della Cop21 che si è tenuta nel 2015 nella capitale francese, indica in particolare l’obiettivo di mantenere la crescita della temperatura media globale ad un massimo di 2 gradi centigradi, entro la fine del secolo, rispetto ai livelli pre-industriali, e rimanendo il più possibile vicini agli 1,5 gradi.
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Siamo tutti contenti del compromesso trovato alla Cop28 sulle parole, perché le parole sono importanti. Ma quando si passa all’azione?
Il testo finale della Cop28, quello che contiene anche il bilancio delle azioni fatte e quello che c’è da fare contro la crisi climatica, è stato approvato dalla plenaria.
Durante la Cop28 di Dubai, i rappresentanti arabi dell’Opec si sono riuniti a Doha per far fronte unico contro il phase out dei combustibili fossili.
Phase out, phase down, unabated. Cerchiamo di capire meglio il significato delle parole della Cop28, al fine di orientarci meglio nelle prossime ore quando arriveranno nuove bozze e nuovi documenti da analizzare.
Alla Cop28 di Dubai si attende una nuova bozza del Global stocktake, dopo quella, estremamente deludente, pubblicata lunedì. Segui la diretta.
L’Italia è stata protagonista nella dichiarazione su agroalimentare e clima, la Emirates declaration. Sulla convergenza tra questi due temi vuole costruire anche l’agenda del G7.
Riuscire a non farsi influenzare dal contesto è sempre difficile per un giornalista. A Dubai lo è ancora di più, ma questo non deve inquinare il racconto del risultato che verrà raggiunto dalla Cop28.
Nella giornata a loro dedicata, i giovani parlano di occupazione militare, economica, fossile. Mentre l’Opec chiede ai “propri” delegati di rigettare l’accordo, al-Jaber si dice “fiducioso che qualcosa di speciale possa accadere”.