Diritti animali

Ecco la prima legge italiana che riconosce i diritti degli animali

Approvata la legge che aumenta il contrasto ai reati sugli animali, ma che soprattutto cambia la prospettiva culturale. Anche se manca ancora qualcosa.

Dopo sei mesi di attesa, la legge sui reati contro gli animali diventa realtà, con l’approvazione definitiva del Senato. Oltre al rafforzamento delle pene e all’introduzione di nuove sanzioni, il cambiamento più significativo è di natura culturale: per la prima volta, infatti, si riconosce l’animale come soggetto titolare di diritti, e non più come oggetto tutelato in funzione della sensibilità umana. È una svolta che riflette l’evoluzione del sentimento collettivo e recepisce la modifica costituzionale del 2022, che ha inserito la tutela degli animali e dell’ambiente nella Carta.

Nel merito, la legge prevede un inasprimento delle pene per reati esistenti, come il maltrattamento, l’uccisione e i combattimenti tra animali, e introduce il divieto di tenere gli animali in catene, finora in vigore solo in alcune regioni. Le sanzioni sono rese più severe anche per traffico illegale, spettacoli violenti, e distruzione degli habitat naturali, e vengono rafforzati anche i controlli e la responsabilità delle aziende coinvolte.

Resta però l’amarezza, per alcune delle associazioni animaliste coinvolte nella stesura della legge, ma anche per le opposizioni politiche, per alcune misure mancanti: niente educazione nelle scuole, nessun potenziamento delle guardie zoofile, né aggravanti per reati particolarmente odiosi. Una legge che segna un cambio di passo, dunque ma che secondo molte voci della società civile è ancora a metà del cammino. Per esempio, spiega la Lega anti-vivisezione (Lav), “tra i principali aspetti positivi segnaliamo la previsione della pena pecuniaria congiunta a quella detentiva sia per il reato di uccisione che per quello di maltrattamento, di alcune aggravanti, così come la disposizione che consente di punire più severamente la morte dell’animale a seguito della somministrazione di stupefacenti e altre sostanze vietate”.

A dispetto di ciò, “il testo è stato approvato dal Senato senza modifiche per potenziarne l’efficacia sia in termini di prevenzione che di contrasto ai delitti contro gli animali, rimediando alle mancanze della prima approvazione parlamentare”. E addirittura, aggiunge la Lav, ci sono dei passi indietro: per esempio “viene introdotta la disposizione che di fatto consente la detenzione di cani e gatti alla catena o con altro strumento similare purché non ne impedisca il movimento”.

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