Diritti animali

La Corea del Sud mette al bando la carne di cane a partire dal 2027

Il governo della Corea del Sud rispetta la promessa fatta alle organizzazioni animaliste: l’industria della carne di cane sarà illegale a partire dal 2027.

  • La Corea del Sud ha ufficialmente messo al bando l’industria della carne di cane.
  • Il divieto scatterà nel 2027, dopo un periodo di transizione per gli operatori del settore.
  • Le organizzazioni animaliste si battevano da tempo per questo risultato.

L’Assemblea nazionale della Corea del Sud, nella giornata di martedì 9 gennaio 2024, ha rispettato la promessa fatta a fine 2023 alle organizzazioni animaliste. Approvando una legge che mette al bando, una volta per tutta, l’industria della carne di cane. Il divieto entrerà in vigore a partire dal 2027 e prevederà pesanti sanzioni monetarie, o addirittura la reclusione, per i trasgressori.

Cosa prevede lo stop alla carne di cane in Corea del Sud

Il consumo della carne di cane, divenuto inaccettabile a livello culturale in gran parte del mondo, in Asia esiste ancora. E comporta ogni anno l’uccisione di trenta milioni di cani in tutto il Continente, di cui circa un milione in Corea del Sud. In un paese in cui sono circa sei milioni i cani accolti in famiglia come animali domestici, però, questa filiera è sempre più marginale e criticata dalla popolazione. Tant’è che l’86 per cento delle persone intervistate per un recente sondaggio dichiara di non avere intenzione di consumare carne di cane in futuro.

Forti dell’appoggio da parte di cittadini e cittadine, da tempo le organizzazioni animaliste si battono per un divieto. Che, alla fine, l’Assemblea nazionale ha approvato. Dopo un periodo di transizione necessario per riconvertire l’industria, a partire dal 2027 sarà vietato allevare, macellare e vendere cani e carne di cane per il consumo umano. La sanzione ammonta a circa 14mila euro per l’allevamento e la vendita e sale a circa 20.700 euro, o fino a tre anni di reclusione, per la macellazione.

cani in gabbia
Cani in gabbia in un allevamento in Corea del Sud © HSI

Tre anni di tempo per chiudere o riconvertire le imprese

Per accompagnare la transizione del settore, il governo offrirà ad allevatori, macelli e ristoranti l’opportunità di chiedere un risarcimento. Dopodiché, li supporterà nella chiusura o riconversione della loro attività. Anche le ong si sono attivate da tempo in tal senso: a partire dal 2015, la stessa Humane society international ha aiutato diciotto allevatori a cambiare settore, dedicandosi per esempio alla coltivazione.

“Questo è un momento storico. Non avrei mai pensato che nella mia vita avrei assistito a un divieto della crudele industria della carne di cane in Corea del Sud, ma questa vittoria storica per gli animali testimonia la passione e la determinazione del nostro movimento”, dichiara JungAh Chae, direttore esecutivo per la Corea del Sud dell’organizzazione animalista Humane society international.

 

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