Edward Sharpe torna a casa

La cosa paradossale, è che nonostante la bravura, Edwarde Sharpe & The Magnetic Zeroes arrivano al successo quattro anni dopo l’uscita del primo album.

Los Angeles, primavera 2003. Edward Sharpe è un messia mandato sulla terra per guarire e salvare l’umanità intera. La sua missione è però costantemente interrotta dalle love story che vive con decine di ragazze di cui si innamora. Non solo: queste sue deviazioni per così dire “sentimentali” sono il vero motivo di distrazione e di fallimento dell’impresa.

 

 

Questa è la trama del racconto che il giovane Alex Ebert ha scritto durante il periodo trascorso in un rehab. Qualche mese prima aveva rotto con la fidanzata Ima Robot, di cui era follemente innamorato. Per compensare la perdita del suo amore, si era perso nelle sostanze stupefacenti. Ma poi aveva deciso che era giunto il momento di agire. E così era tornato, dedicandosi anima e corpo, alla sua grande passione: la musica.

 

L’incontro con la bella Jade Castrinos rappresenta la vera svolta nella vita di Alex: lei canta e scrive canzoni e i due iniziano a frequentarsi e a comporre insieme. Nel giro di poche settimane nasce un gruppo di dieci persone che gira la California a bordo di un furgone suonando dove capita con lo pseudonimo di Edward Sharpe and the Magnetic Zeroes.

 

Ebert propone infatti il nome del suo vecchio alter ego letterario. L’idea è quella di una piccola comune composta da una dozzina di elementi compatti e affiatati e guidati da una specie di Gesù Cristo hippie. Saranno gli inglesi Mumford & Sons a proporre alla numerosa band un contratto con la loro etichetta Gentlemen Of The Road.

 

La cosa paradossale, però, è che nonostante la bravura, Edwarde Sharpe & The Magnetic Zeroes arrivano al successo quattro anni dopo l’uscita del primo album. E grazie al singolo Home, quando il brano viene scelto come jingle pubblicitario di un una nota casa automobilistica.

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