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Festival internazionale di poesia di Milano, le parole in versi per raccontare la società al museo Mudec
Torna al Mudec il week end dedicato alla poesia con un festival internazionale giunto alla sua terza edizione: letture, laboratori e spettacoli per raccontarsi attraverso l’espressione in versi.
Ai giorni nostri forse parlare di poesia non è “alla moda”, ma questo tipo di comunicazione e di arte della parola ha in sé e mantiene tutt’oggi un fascino unico che nessuna tecnologia o nuova forma espressiva potrà mai sostituire. “So che la poesia è indispensabile, ma non saprei dire per cosa,” diceva lo scrittore Jean Cocteau, ed è proprio questo il suo fascino, la sua prerogativa. A Milano il 12 e 13 maggio si celebra la parola in versi grazie alla terza edizione del Festival internazionale di poesia di Milano, un weekend in viaggio tra incontri, letture e nuove sperimentazioni. L’appuntamento è al Mudec, il Museo delle culture.
Festival internazionale di poesia, gli appuntamenti
Due giorni ricchi di appuntamenti, un sabato e una domenica senza sosta per chi ama la poesia o è solamente curioso di fare un’esperienza diversa dedicata ai versi e alle parole in genere. Dalle presentazioni di nuovi testi di poeti sino ai laboratori, il programma è davvero ricco, qui gli appuntamenti più interessanti. Quest’anno il titolo e tema conduttore del festival è La città invisibile, dove però la città è l’insieme di molte cose: di luoghi percepiti con gli occhi, con la pelle, con la mente.
Sabato 12 maggio
Ore 11.00 – Poesia di passi e incontri (ritrovo al passaggio Porta Genova-via Tortona)
Il cammino e la poesia insieme, mischiati. Ci si ritrova e si parte per una passeggiata urbana accompagnati dai versi. Un appuntamento non solo letterario e di cammino ma anche spirituale, come evidenziato nella descrizione presente sul sito ufficiale della manifestazione : “Un invito a incontrarsi, per camminare insieme in presenza lungo sentieri urbani. Seguendo il respiro ci apriremo ad accogliere la rivelazione della bellezza, pronti ad assorbire la voce del mondo circostante, con cinque sensi più uno. Dal silenzio emergeranno i suoni della città e della natura, ripuliti dall’attenzione. Cammineremo con e in poesia, respirando il dono delle parole che una voce ci sussurra. All’arrivo negli spazi del Museo Mudec ci riuniremo in un cerchio di condivisione, in accoglienza e ascolto di storie e culture di terre lontane, che l’incontro avvicina”.
Ore 14.30 – Poesia di strada (spazio esterno al Mudec)
Altro appuntamento curioso e fuori dal comune dove un poeta, Francesco Carrubba, compone testi istantanei con una macchina da scrivere per chiunque lo voglia. Una sorta di performance dove lo spettatore decide il tema su cui il poeta si deve cimentare “a richiesta”: un distributore umano di versi. Geniale.
Ore 16.00 – Nuovi canti migranti dal deserto ai monti (spazio delle culture Khaled al-Asaad)
L’attualità che diventa poesia, anche se la più cruda, in questo progetto dove viene raccontato il fenomeno della migrazione: alcuni studenti del corso di italiano per migranti mettono in versi la partenza, il lavoro in Libia, il viaggio in mare e poi le leggi sull’immigrazione in Italia, la vita da clandestino. Uno spaccato della società odierna.
Domenica 13 maggio
Ore 11.00 – Dire, fare, essere poesia: laboratorio esperienziale di scrittura creativa (auditorium)
Domenica segnaliamo un laboratorio di scrittura creativa diverso dal solito. Nuovo perché il sistema utilizzato per apprendere le armi della scrittura comprende un percorso esperienziale con un protagonista non usuale, il corpo. Secondo Milton Fernández, attore e regista nonché direttore artistico del festival e che conduce questo appuntamento, la trasposizione dei sentimenti in esperienze prevalentemente corporee ci permette di entrare in contatto in un modo più intimo con il nostro sentire e con le nostre emozioni. L’evento è gratuito ma a numero chiuso, massimo 10 persone. Per iscrizioni occorre inviare una mail a [email protected].
Ore 12.00 – No-lunch poetry slam (spazio delle culture Khaled al-Asaad)
All’ora di pranzo un gioco a tema poetico. Tre minuti a testa, testi originali, solo corpo e voce e il migliore lo decreta una giuria scelta a caso tra il pubblico. Poche regole e la possibilità di presentare le proprie composizioni agli spettatori del festival. Per candidarsi, inviare una breve biografia e un testo poetico a [email protected].
Ore 20.30 – El nost Milan (auditorium)
Un po’ di milanesità per un festival che è internazionale ma ha come casa la città meneghina che viene debitamente onorata grazie ai versi in milanese, un dialetto che si sente sempre meno spesso. La Milano che fu e quella che sarà. La voce più genuina e profonda di una città che contiene tutti i mondi possibili. La memoria fatta a poesia: letture con i poeti Carlo Biaggi, Giacomo Graziani, Giuseppe Leccardi e altri poeti dell’Associazione La Conta. C’è anche spazio per la musica, con canzoni dialettali milanesi tratte dai repertori dell’osteria e altre tradizionali eseguite da Mario Toffoli e i musicisti dell’associazione.
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