Il settore automotive sta vivendo una trasformazione epocale. Passare all’elettrico non basta, serve ripensare l’intera filiera, le competenze e le tecnologie. A dirlo i dati della ricerca condotta dal Politecnico di Milano per Geely Italia.
In Francia la legge per le réclame delle auto incoraggia la scelta di trasporti alternativi. A piedi, in bici o con i mezzi pubblici per inquinare meno.
Per spostarti puoi usare l’auto ma ricordati che ci sono mezzi alternativi più salutari, in particolare la bicicletta. Questo è il messaggio che deve accompagnare le campagne pubblicitarie automobilistiche in Francia, un monito racchiuso nell’hashtag #SeDéplacerMoinsPolluer (letteralmente “muoversi e inquinare meno”) per incentivare la mobilità attiva. La nuova legge è entrata in vigore a marzo grazie al decreto approvato a fine dicembre 2021, in cui si vieta la pubblicità relativa all’energia derivante da combustibili fossili, basata sulla legge sul clima e sulla resilienza (Loi Climat et Résilience) dell’agosto dello stesso anno.
I consumatori sono quindi incoraggiati a spostarsi con mezzi più sostenibili rispetto all’auto privata, come la bicicletta o il trasporto pubblico. In particolare, le case automobilistiche sono obbligate ad inserire uno dei seguenti messaggi: “Per viaggi brevi, dai la priorità agli spostamenti a piedi o in bicicletta”, “Considera il car-pooling“, “Nella vita quotidiana, prendi i mezzi pubblici”.
Tutti gli annunci diffusi alla radio, in televisione, online, sulla stampa, al cinema e sui grandi cartelloni pubblicitari devono quindi rispettare la legge e includere l’hashtag #SeDéplacerMoinsPolluer.
Inoltre, all’interno delle promozioni va esposta chiaramente la classe di emissioni di CO2 del veicolo. In caso di mancato rispetto da parte dell’inserzionista, il Ministero dei Trasporti può irrogare una sanzione pecuniaria che raggiunge i 50 mila euro per proiezione.
Nonostante la legge rappresenti una misura per contrastare la crisi climatica, in Francia le ong ambientaliste non si ritengono del tutto soddisfatte. Le loro richieste puntavano infatti a ottenere misure ancora più drastiche, come il divieto di pubblicità per i prodotti che emettono alti livelli di gas serra.
Come è stato evidenziato dalla Cop26, i trasporti sono responsabili del 24 per cento delle emissioni dirette di CO2 derivanti dalla combustione del carburante, per cui la bicicletta gioca un ruolo chiave per gli spostamenti quotidiani delle persone. I nuovi obblighi francesi sono solo un primo segnale per coinvolgere produttori e consumatori nel processo di transizione verso un’economia più verde. Un passo ulteriore in questa direzione avverrà nel 2028, quando verrà completamente vietata la pubblicità di veicoli che emettono più di 123 grammi di CO2 per chilometro. Un obiettivo, quest’ultimo, considerato da qualcuno ancora troppo lontano nel tempo.
Dal canto nostro, stiamo a vedere se legge francese farà scuola e quali saranno le misure che verranno adottate negli altri paesi europei, ammesso e concesso che si vogliano mettere in campo azioni concrete per affrontare il grande problema dei combustibili fossili.
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