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Tenzin Khenrab Rinpoche, un giovane Lama a Milano
Nei giorni dei festeggiamenti del Vesak abbiamo incontrato il Ven. Maestro Tenzin Khenrab Rinpoche. Ci ha accolto nel centro Ghe Pel Ling.
Che cos’è il Vesak, come si festeggia?
La festa del Vesak è una festa buddhista, sicuramente molto importante per i praticanti. La festa Vesak è un periodo nel quale Buddha ha compiuto tre azioni: il concepimento, l’illuminazione, la morte. Durante questo periodo i buddhisti si dedicano di più alla pratica spirituale cercando per esempio di praticare di più amore e compassione, la calma mentale e facendo anche le offerte. Ci si dedica di più alle pratiche spirituali perché producono maggior effetto. In questo periodo si cerca di seguire un’alimentazione prevalentemente di tipo vegetariano per evitare i danni verso gli animali, gli altri esseri e l’ambiente.
È la sua prima partecipazione in qualità di guida spirituale dell’Istituto e il Vesak di quest’anno sarà a Impatto Zero®. Qual è l’emozione, quali sono le sue aspettative?
Quest’anno è la prima volta che partecipo alla festa del Vesak qui in Italia perché sono arrivato di recente (ndr. a febbraio 2010). Partecipo per la prima volta non solo in qualità di maestro spirituale, ma anche alla prima a Impatto Zero®. Ne sono veramente felice! La mia aspettativa è sicuramente positiva e ringrazio per questo progetto, a cui voglio partecipare non solo durante questa festa Vesak. Lo porterò avanti per il resto della mia vita in altre attività.
Lei è molto giovane, ha solo 31 anni ed è stato riconosciuto come reincarnazione del XIII Thamtog. Come è stato riconosciuto?
Io sono nato nel nord dell’India e all’età di 4 anni e mezzo sono stato riconosciuto come la reincarnazione del XIII Thamtog. Per il riconoscimento ci sono dei procedimenti un po’ complessi: per prima cosa bisogna stabilire tramite il calcolo astrologico la direzione in cui andare a cercare il bambino reincarnato; una volta stabilito il luogo bisogna raccogliere i nomi di tutti i bambini nati in quel luogo. Successivamente questi bambini vengono esaminati con attenzione e vengono fatti scegliere loro degli oggetti che appartengono alla vita precedente e un maestro autorevole come Sua Santità fa una sua osservazione con la quale riconosce il bambino reincarnato.
Come ha vissuto da bambino questa identificazione? Come l’ha vissuta la sua famiglia?
Prima ancora che venisse riconosciuta la reincarnazione – avevo appena tre anni – quando venivano dei monaci a casa e quando poi ripartivano, volevo sempre andare con loro in monastero. Quando successivamente sono stato riconosciuto come reincarnazione, ai miei genitori non dispiaceva molto perché comunque il proprio bambino riconosciuto come reincarnazione è una grande speranza affinché possa essere di grande beneficio in futuro, per cui hanno accettato. Io avevo questo grande desiderio di andare in monastero, quindi non mi è dispiaciuto di lasciare il paese e la famiglia. Mi ha accompagnato il mio papà al monastero e il giorno dopo è partito senza avvisarmi perché probabilmente pensava che se mi avesse avvisato della sua partenza io mi sarei dispiaciuto. La mattina successiva, quando mi sono svegliato e ho chiesto dov’era mio padre, il mio attendente maestro mi ha detto che era già partito e io mi sono riaddormentato tranquillamente. È stato tutto molto naturale.
Ora lei vive a Milano, nell’Istituto Ghe Pel Ling, di cui è guida spirituale. Come si trova in questa città e con i suoi ritmi?
Sicuramente benché reincarnato, sono sempre un essere umano. È normale che se uno si trova in un ambiente confusionario questo condiziona un po’ anche lo stato mentale. Però il centro è situato in una zona di Milano (ndr. l’Istituto si trova in via Euclide, 17) relativamente tranquilla. In più l’attività che io svolgo qui è principalmente l’insegnamento, la meditazione e gli esercizi che servono sempre per calmare la mente. Per cui dal punto di vista di un praticante, dove c’è la confusione ha maggior importanza praticare. Io da bambino sono cresciuto in monastero, in un ambiente estremamente tranquillo. Arrivato qui, dove l’ambiente non è perfettamente uguale, grazie al tipo di conoscenza e grazie all’impegno che metto nel praticare, l’ambiente, per quanta confusione possa esserci, non mi condiziona più di tanto.
Sta quindi imparando a conoscere la società e la cultura italiana. A questo proposito, parlando di cucina italiana, che cosa le piace? Quali sono i cibi che preferisce?
Il mio piatto preferito sono sicuramente gli spaghetti. Già quando ero in India nel monastero ho chiesto ad alcuni amici qui in Italia di portarmi un po’di spaghetti. Arrivando qui ho potuto finalmente mangiarli nella maniera giusta!
Quali sono le caratteristiche che pensa manchino nella società occidentale? Cosa suggerisce per raggiungerle?
Ogni popolo sicuramente ha i suoi vizi e le sue virtù. I vizi dell’Occidente potrebbero essere dovuti all’eccesso di consumo. L’eccesso di consumo potrebbe essere estremamente dannoso per l’ambiente. Bisogna fare estremamente attenzione al consumo e al desiderio, perciò bisogna proteggere la propria mente, bisogna familiarizzare la contentezza mentale. Esiste una forte relazione tra lo stato mentale umano, l’azione umana e l’ambiente. L’azione umana cade sull’ambiente, ma l’azione umana parte dalla mente umana ed è estremamente importante mantenerla calma. Io invito a proteggere la propria mente dall’eccessivo desiderio.
Qual è il suo suggerimento per rispettare l’ambiente?
Ci sono due livelli, uno organizzativo, uno individuale. A livello di organizzazione, cito il vostro esempio, che portate avanti il progetto Impatto Zero® a cui rinnovo l’invito a proseguire nei suoi intenti. Però ogni essere a livello individuale deve prendere coscienza, senso di responsabilità delle proprie azioni e dei propri consumi che producono effetti sull’ambiente. Ricordo di aver sentito che in America c’è stata una ricerca sull’atteggiamento umano nei confronti della natura, delle piante. Hanno coltivato due piante nello stesso luogo e hanno mostrato differenti atteggiamenti: una pianta è sempre stata accudita bene, a lei hanno sempre parlato, anche con la voce, in maniera calma; all’altra pianta invece è sempre stato mostrato odio, è sempre stata sgridata. Il risultato è che la pianta alla quale è stato espresso amore cresceva meglio. Questo indica che ogni individuo ha responsabilità diretta verso l’ambiente e verso la natura, per cui è molto importante che non solo il livello organizzazione, ma anche il livello individuale assuma coscienza, senso di responsabilità e rispetto verso l’ambiente.
Cos’è per lei la felicità? Come si può raggiungere?
La felicità è una semplice sensazione mentale. Quando uno è contento non desidera più e la mente è felice. La maggior parte delle persone pensa invece che la felicità è qualcosa che si può ottenere tramite qualcosa di esterno. Questo non è vero perché i sensi e i piaceri dei sensi sono momentanei e non durano nel tempo: per questo gli esseri umani continuano a cercare qualcosa dall’esterno, ma non riescono mai a realizzare perché non hanno capito che la felicità in realtà è solo un modo di pensare. Desiderare meno, accontentarsi di più, stare calmi, questi sono esempi di felicità! La mente senza preoccupazioni è una mente felice: questo è un esempio di felicità!
A cosa le fanno pensare queste parole?
Saggezza
Non è tanto avere accumulato esperienza, ma per me è capire la verità ultima delle cose. Gli errori che commettiamo sono dovuti alla mancanza della comprensione della verità ultima. Sviluppando la saggezza ci proteggiamo dal commettere tanti errori.
Energia
Ogni cosa ha una propria energia: ogni natura, ogni pianta ha una sua energia, ogni essere umano ha una sua energia. La parola ‘energia’ indica anche una potenzialità che serve per evolvere. Ogni essere umano ha nella mente l’energia detta ‘impronta’, noi la chiamiamo anche Kharma, qualcosa accumulato precedentemente. Questa energia potrà essere positiva o negativa.
Crescita
Questa parola mi fa subito ricordare due cose: la crescita esteriore, quindi lo sviluppo materiale e tecnologico e la crescita interiore, spirituale. Sicuramente tutte e due sono importanti. La crescita tecnologica nel settore della medicina per curare, la crescita interiore a livello mentale di ogni individuo con la calma mentale, buon cuore, amore, compassione, molto importante
Pazienza
È una qualità molto importante perché aiuta a vivere serenamente, aiuta la mente a rimanere calma. L’opposto della pazienza è la rabbia, quell’agitazione che non tollera alcune situazioni. Ma la rabbia mentale è dovuta alle incomprensioni. Quando si dice di praticare la pazienza significa avere la comprensione della situazione, della persona, dell’oggetto che ci fa apparentemente arrabbiare. L’odio e la rabbia mentale sono la conseguenza di una incomprensione o di una comprensione errata della situazione. Non è facile praticare la pazienza. In realtà le situazioni negative sono delle false apparenze, proiezioni mentali illusorie che non esistono. Bisognerebbe capire dove stiamo sbagliando. La pazienza è calma mentale.
Amicizia
Ci sono due tipi di amicizia. Possiamo parlare di amicizia virtuosa o non virtuosa. Noi abbiamo bisogno di quegli amici che quando siamo in difficoltà e quando stiamo per fare qualcosa di sbagliato ci proteggono dal commettere qualcosa di non virtuoso e ci indicano la strada virtuosa.
Cultura
È collegata alla storia, ma anche abitudini di un popolo. La cultura legata alla storia di una nazione è da conservare e proteggere.
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