Jack Bruce, la tecnica al servizio del rock blues

E’ il 1966 quando Eric Clapton, forte dell’esperienza fatta con John Mayall & the Bluesbreakers, contatta altri due musicisti provenienti dalla stessa scena rock-blues: si tratta del bassista Jack Bruce e del batterista Ginger Baker, i quali avevano già militato nella Graham Bond Organisation. Il “power trio” è assolutamente esplosivo, soprattutto dal vivo: rock-blues in salsa psichedelica, fondamentale

E’ il 1966 quando Eric Clapton, forte dell’esperienza fatta con John Mayall & the Bluesbreakers, contatta altri due musicisti provenienti dalla stessa scena rock-blues: si tratta del bassista Jack Bruce e del batterista Ginger Baker, i quali avevano già militato nella Graham Bond Organisation. Il “power trio” è assolutamente esplosivo, soprattutto dal vivo: rock-blues in salsa psichedelica, fondamentale per tutto ciò che verrà dopo, a cominciare dall’hard rock. L’esperienza dei Cream dura giusto l’arco di due anni (66-68) con quattro album nella discografia ufficiale e il gruppo fa in tempo a cambiare le carte in tavola in campo rock e a definire i canoni stilistici di un’intera generazione di musicisti.

 

Dopo la fine dell’esperienza con i Cream, forse il primo grande “supergruppo” del rock, Jack Bruce si è dato alla carriera solista. Stamani il bassista compie 71 anni e li festeggia con l’uscita, da poche settimane, del nuovo album, il  primo lavoro di studio in dieci anni, registrato presso i celebri Abbey Road Studios.

 

Silver Rails è prodotto da Rob Cass e contiene dieci brani scritti insieme ai parolieri Pete Brown, Kip Hanrahan e Margrit Seyffer. L’album vede la partecipazione di ospiti del calibro di Phil Manzanera, Robin Trower, Bernie Marsden, Uli Jon Roth, John Medeski, Malcolm Bruce e Cindy Blackman Santana. Un ritorno brillante e ispirato per lo scozzese, che non sembra sentire il peso degli anni.

 

Roberto Vivaldelli

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