La nascita dei Killers

Inverno 2001, Las Vegas. Questa sera, è entrato all’Hard Rock Hotel perché ha saputo che ci sarà un’esibizione live degli Oasis.  Ma, soprattutto, ha bisogno di bere.   Il triste e precoce finale con il gruppo che aveva messo in piedi pochi mesi prima, lo ha lasciato malinconico e avvilito: forse, fare il musicista non

Inverno 2001, Las Vegas. Questa sera, è entrato all’Hard Rock Hotel perché ha saputo che ci sarà un’esibizione live degli Oasis.  Ma, soprattutto, ha bisogno di bere.

 

Il triste e precoce finale con il gruppo che aveva messo in piedi pochi mesi prima, lo ha lasciato malinconico e avvilito: forse, fare il musicista non è la sua strada. Quando al bancone del bar gli si avvicina un amico che gli cede il biglietto per il concerto che sta per svolgersi al del The Joint, il club dell’hotel, lui lo accetta volentieri anche se non sa ancora che quell’evento gli cambierà la vita.

 

Il concerto è quasi terminato, ma sono quelle ultime tre canzoni della formazione anglosassone a convincere il ragazzo che il suo destino sarebbe stato quello di formare una nuova rock band. Subito dopo il suo destino e quello del chitarrista Dave Keuning, all’epoca commesso in un negozio del Hotel Venetian, si incrociano.

 

 

Merito anche degli annunci scritti da quest’ultimo, e pubblicati dalle riviste locali, nel tentativo di mettere su un gruppo. “Brandon Flowers è stata l’unica persona normale a rispondere al mio annuncio”, ricorda Keuning, I due cominciano a scrivere e a provare nuovi pezzi.

 

Poco dopo decidono il nome da dare alla neonata formazione ispirandosi al video del brano Crystal dei New Order, nel quale appare una band fittizia chiamata The Killers. Gli “assassini” della musica, solo due anni dopo, conquistano gli Stati Uniti. Da lì parte l’ascesa verso le nomination ai Grammy e i primi posti delle classifiche mondiali.

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