Enzo e Giorgio, i corsari del rock

Milano, fine anni ‘50. Si chiama Giorgio è nato in via Londonio: suo padre è un impiegato, sua madre fa la casalinga. Marcello, il fratello maggiore, suona la chitarra: è lui a introdurlo alla musica. Giorgio è un ragazzino cagionevole: durante l’infanzia s’ammala più volte.     A otto anni ha un brutto infortunio al braccio

Milano, fine anni ‘50. Si chiama Giorgio è nato in via Londonio: suo padre è un impiegato, sua madre fa la casalinga.
Marcello, il fratello maggiore, suona la chitarra: è lui a introdurlo alla musica. Giorgio è un ragazzino cagionevole: durante l’infanzia s’ammala più volte.

 

 

A otto anni ha un brutto infortunio al braccio e la mano sinistra gli rimane leggermente paralizzata. Per rieducarla decide di imparare da Marcello a suonare la chitarra. La cosa funziona sia dal punto di vista medico che da quello artistico. Tanto che, da adulto, Giorgio ammetterà: “La mia carriera è nata grazie a quell’incidente”..
A 16 anni, è chitarrista del gruppo di Ghigo Agosti Ghigo e gli arrabbiati, che si esibisce al Hot Club di Milano. Usa ancora il vero nome di famiglia, Gaberscik. Ma di lì a poco taglia il suffisso del cognome: nasce così Giorgio Gaber.

 

Dopo due anni di serate tra musica leggera (per guadagnare) e jazz (per godere) Gaber entra nei Rock Boys, il complesso di Adriano Celentano con al pianoforte Enzo Jannacci. Nello stesso periodo incontra Luigi Tenco e con lui forma la sua prima band. Si fanno chiamare Rocky Mountains Old Times Stompers e si esibiscono quasi ogni sera al Santa Tecla di Milano. Gaber e Tenco compongono insieme alcuni brani, sviluppando parallelamente un’intensa amicizia.

 

Il 18 maggio 1957 al Palazzo del Ghiaccio di via Piranesi a Milano si tiene il primo Festival del rock and roll. Ci sono Little Tony, Tony Renis, Betty Curtis ma il vincitore è Adriano Celentano che manda in delirio il pubblico con Ciao ti dirò. Registrata alla Siae da Calabrese e Reverberi, la canzone in realtà è stata composta anche da Gaber e Jannacci che, per altro, in quella fatidica sera sono sul palco con Adriano: con loro al sax c’è anche Luigi Tenco.
L’anno dopo, Gaber e Jannacci danno vita a un duo (I due corsari) con cui danno sfogo alla loro grande passione: il rock ‘n’ roll. Ad accomunare le canzoni del repertorio i testi umoristici antesignani del rock demenziale …

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