La prima notte degli Alt-J

Si chiameranno Alt-J, nome che deriva dalla combinazione di tasti “alt + J” utilizzata in ambiente Mac, per ottenere la lettera greca Delta.

West Yorkshire, Inghilterra – inverno 2007. Una notte come tante al dormitorio dell’Università di Leeds. Joe, studente di belle arti, costantemente affetto da insonnia si è intrufolato nella camera del compagno di corso Gwil.

 

“Svegliati, devo farti ascoltare nuovi pezzi fighissimi” continua a ripetere mentre scuote l’amico assonnato. Joe è quasi sempre sotto effetto di allucinogeni e forse questo ha contribuito alla creazione di suoni psichedelici e onirici che al momento riempiono la camera.

 

 

Gwil, seppure all’inizio controvoglia perché assonnato, ne resta ben presto affascinato. Anche lui suona chitarra e basso, ed è anche un appassionato di informatica. Così si mette al computer e con un software per produrre musica, arrangia e modifica le canzoni dell’altro.

 

Quando, dopo diverse notti insonni passate a suonare, i due preparano diversi brani, coinvolgono altri due amici musicisti (Gus e Thom) e li convincono a formare una band. Il nome che scelgono viene fuori proprio dalla passione che Gwil ha per il computer: si chiameranno Alt-J, nome che deriva dalla combinazione di tasti “alt + J” utilizzata in ambiente Mac, con tastiera inglese, per ottenere la lettera greca Delta.

 

Tra diversi demo autoprodotti e inviati in giro, è il produttore inglese Charlie Andrew ad accorgersi di loro e dopo e anni di lunga gavetta, il quartetto registra a Brixton il primo album: An awesome wave.

 

Seppure trattasi di un disco d’esordio, il disco è un successo: vince il Barclaycard Mercury prize e la canzone
Fitzpleasure, viene scelta dalla Nokia per le sue campagne pubblicitarie in Europa e negli Stati Uniti.

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