Il Washington Post ha trasmesso uno spot nell’intervallo del Super Bowl. Un vero e proprio inno all’importanza del giornalismo libero. Guarda il video.
Il quotidiano americano Washington Post ha realizzato uno spottelevisivo – la cui voce narrante è dell’attore Tom Hanks – per sottolineare l’importanza del giornalismo libero in una democrazia. E, quindi, l’importanza di difenderlo dagli attacchi e dai tentativi di screditarlo. Come del resto recita il suo motto Democracy dies in darkness, la democrazia muore nelle tenebre, nell’oscurità. Una frase apparsa nel 2017 sotto il nome della testata, dopo essere stata pronunciata dal proprietario Jeff Bezos, più famoso per essere il fondatore e amministratore delegato di Amazon.
La voce di Tom Hanks per lo spot del Washington Post al Super Bowl
La scelta di Hanks non sembra casuale visto che è stato uno dei protagonisti proprio di The Post, il film diretto da Steven Spielberg che racconta la grande fuga di notizie che ha svelato al mondo la verità sulla guerra in Vietnam. Nel film Hanks interpreta lo storico direttore del Washington Post, Ben Bradlee (alla guida per 26 anni, dal 1965). Nelle immagini della pubblicità anche un omaggio al giornalista Jamal Kashoggi ucciso il 2 ottobre 2018.
La vera notizia, però, è che per la prima volta un giornale ha comprato uno spazio pubblicitario nell’intervallo di uno degli eventi sportivi più seguiti in assoluto negli Stati Uniti: il Super Bowl, ovvero la finale del campionato di football americano, la Nfl (National football league) che quest’anno ha visto sfidarsi i New England Patriots e i Los Angeles Rams (per la cronaca hanno vinto i Patriots, 13-3).
Lo spot si chiude con queste frasi: “Knowing empowers us, knowing helps us decide, knowing keeps us free”. La conoscenza ci rafforza, ci aiuta a decidere, ci rende liberi.
Il fotografo canadese Edward Burtynsky ci porta in angoli del mondo che non riusciremmo a vedere con i nostri occhi, dove sono più profonde le ferite e le cicatrici che abbiamo inflitto come specie. Scatti che danno vita a dialoghi sulla via della transizione.
In un Volvo Studio ampliato e rinnovato torna un programma culturale che esplora l’interazione creativa tra arte, musica e innovazione, riflettendo l’approccio olistico del marchio alla sostenibilità e alla valorizzazione della persona.