No Hassle – Tosca

No Hassle – Tosca Tosca è il side project dell’austriaco Richard Dorfmeister – del team trip-hop Kruder & Dorfmeister – qui accanto al pianista Rupert Huber. Hanno esordito con la G-Stone, lo ricordiamo, con la gustosissima “Chocolate Elvis” e con “Fuck Dub” nel 1996, poi col primo LP, “Opera”, nel 1998. Nell’arco del loro percorso

No Hassle – Tosca

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Tosca è il side project dell’austriaco Richard
Dorfmeister – del team trip-hop Kruder & Dorfmeister – qui
accanto al pianista Rupert Huber. Hanno esordito con la G-Stone, lo
ricordiamo, con la gustosissima “Chocolate Elvis” e con “Fuck Dub”
nel 1996, poi col primo LP, “Opera”, nel 1998.

Nell’arco del loro percorso il duo ci ha regalato le 14 versioni
diverse di Honey nell’album Continuous Mix di “Different Tastes of
Honey”, i riverberi di “Suzuki” e “Suzuki in Dub”, lo sfolgorio
glamour di “Delhi9”, la nenia femminea di Heidi Brühl
più volte passata sulla LifeGate Radio degli esordi (da
riascoltare oggi nel Plantlife´s Love Philosophy Mix)… E
ora, come un ampio respiro, Tosca riprende fiato.

Con “No Hassle” sembra che succeda proprio questo. Nel mezzo del
grande dialogo tra i due compositori e il loro pubblico, ecco
quest’intercalare dolce, questo interludio lungo 12 tracce.

L’ingenua My First è seguita dalla floreale Elitsa, la
risoluta Springer e la melliflua Birthday. Joe Si Ha starebbe
benissimo in un film di John Carpenter, Fondue in un album di Brian
Eno. Ecco alcune voci lontane riemergere nelle ultime due tracce,
Raymondo (riecheggia Moby!) e Mrs.Bongo (riecheggia Boozoo Bajou),
prima della chiusura dell’eponima No Hassle.

Qui si canta poco. Le voci di Anna Clementi, Earl Zinger, Theo
Altenberg sono un ricordo bello e lontano. Anche l’epoca d’oro
dell’elettronica trip-hop lo è. Dieci anni più tardi
non possiamo fare altro che aspettare, dopo questa pausa di
riflessione, una nuova vibrante parola.

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