Parcheggi bici in Europa, verso nuove regole

Verso l’approvazione finale della Direttiva Case Green. Previste per la prima volta norme comunitarie minime sui parcheggi per bici, negli edifici residenziali e non.

A marzo il Parlamento europeo dovrebbe approvare definitivamente la direttiva Case Green relativa all’edilizia, che stabilisce per la prima volta norme comunitarie minime sui parcheggi per bici, per gli edifici residenziali e non. Lunedì 15 gennaio, infatti, il testo è stato confermato dalla Commissione industria, ricerca ed energia (Itre) del Parlamento europeo, votato dalla maggioranza dopo più di due anni di trattative. Ora la questione da Bruxelles passa a Strasburgo: manca solo il voto della plenaria.

Nella direttiva, riguardante l’ammodernamento degli edifici, il risparmio energetico e la riduzione delle emissioni inquinanti, si inseriscono nuove regole per i parcheggi dedicati alle due ruote. Un elemento non banale, che ha disincentivato l’acquisto e l’uso della bici come mezzo di trasporto quotidiano. Infatti, come evidenziato nella ricerca condotta da ECF, l’European Cyclists’ Federation, al momento sono pochi gli  Stati dell’Unione europea a disporre di norme di questo tipo. Si tratta infatti di sei stati sui 31 analizzati, ovvero Belgio, Paesi Bassi, Francia, Germania, Irlanda e Lussemburgo. Si tratterebbe quindi di un importante passo in avanti per la mobilità attiva; non più cancelli, angoli nascosti, pali in vista e lucchetti più o meno efficaci, ma parcheggi diffusi e sicuri dove lasciare la propria bicicletta, finalmente al sicuro!

Parcheggi bici, le novità in arrivo

Come anticipato, la revisione della direttiva Case Green è durata anni e ha raggiunto un momento chiave a dicembre, quando si è trovato un accordo nel trilogo tra Commissione, Parlamento e Consiglio europei. Molte le misure per l’ammodernamento degli edifici, che rappresentano circa il 40 per cento del consumo energetico e il 36 per cento delle emissioni di CO2 in Europa.

Per i parcheggi per bici, vediamo le principali novità che toccheranno praticamente tutti gli edifici, nuovi o ristrutturati, destinati ad uso abitativo o ad ufficio.

  • Edifici residenziali: due posti bici per ogni unità abitativa negli edifici residenziali nuovi e ristrutturati con più di tre posti auto. Questa regola si basa sulla dimensione media delle famiglie nell’Ue, garantendo così che la maggior parte dei residenti in questi edifici abbia accesso al parcheggio per biciclette.
  • Per gli edifici nuovi non residenziali e quelli sottoposti a ristrutturazioni importanti, con più di cinque posti auto: parcheggi per biciclette che corrispondano almeno al 15 per cento della media o il 10 per cento della capacità utente totale dell’edificio. Per gli edifici non residenziali esistenti con più di venti posti auto, valgono le stesse proporzioni che devono essere implementate entro il 1° gennaio 2027.

Colonnine per e-bike e spazio per le cargo

Nella direttiva sono incluse anche disposizioni aggiuntive, come la fornitura di infrastrutture di ricarica per biciclette elettriche negli edifici residenziali. Tuttavia, si prevedono alcune deroghe che permettono agli Stati membri di limitare o adeguare il numero di parcheggi per biciclette in certi tipi di edifici non residenziali o, nel caso di edifici residenziali, in condizioni specifiche.
Inoltre, nei parcheggi dovrebbe essere previsto spazio per biciclette di dimensioni maggiori rispetto a quelle standard, come le cargo bike.
Una volta pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell’UE ed entrata in vigore, gli Stati membri avranno 24 mesi per recepire la direttiva nel diritto nazionale. Successivamente inizierà l’implementazione che ha come obbiettivo quello di portare l’intero patrimonio edilizio a zero emissioni entro il 2050.

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