Come scegliere una e-bike per gli spostamenti urbani

L’inverno non è un buon motivo per smettere di pedalare, anzi. Dal motore alla batteria, passando per i principali marchi, ecco i nostri consigli per scegliere l’e-bike.

Partiamo da un presupposto per sgombrare il campo da fraintendimenti: quando scegliamo di utilizzare una e-bike, scegliamo di fatto di pedalare, solo che lo facciamo con una spintarella in più, che arriva quando serve, schiacciando il pulsante on-off. Si accende così il motore e si attiva il sistema della pedalata assistita, che ci agevola in salita o quando ne abbiamo bisogno.

Le e-bike possono quindi essere un incentivo per cambiare il nostro modo di muoverci, facilitando per esempio gli spostamenti quotidiani dalle periferie al centro delle città. In Europa, nel 2022, sono stati 5,5 milioni i pezzi venduti, numero record che conferma il potenziale offerto da questi mezzi. Inoltre, secondo l’ultima indagine sul cicloturismo di Fiab e Università dell’Insubria di Varese, ben il 32 per cento degli italiani ha cominciato a trascorrere le vacanze pedalando proprio grazie alle e-bike, che rappresentano quindi un segmento interessante della mobilità sostenibile.

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Ubn Five, pensata per l’uso urbano, agile e completamente connessa (da € 5.339) © Riese & Müller

Ma veniamo a noi: come si sceglie una e-bike? Ce ne sono di diverse tipologie, per cui innanzitutto dobbiamo avere chiaro l’uso che ne faremo: una e-trekking per passeggiare tra parchi e ciclabili, una e-mtb per la montagna, una e-urban per tragitti casa-ufficio e spostamenti in città o una e-cargo per trasportare agilmente materiali ingombranti (ma anche bambini e amici pelosi!). Vediamo quindi come fare una scelta oculata concentrandoci sui modelli per l’uso urbano.

Il motore, caratteristiche e consigli per l’uso

Prima regola: le biciclette a pedalata assistita si classificano come velocipedi e sono dotate di un motore elettrico che si può attivare fino a raggiungere una velocità massima di 25 km/h, oltre la quale il motore “si stacca”. Non tutti sanno, infatti, che più la velocità aumenta e meno il motore aiuta, fino a cessare appunto quando si toccano i 25 km/h. Questo per rispettare il limite indicato dal Codice della strada. In caso contrario, parliamo di ciclomotori che prevedono targa, casco e assicurazione.

Le tipologie di motore sono in generale due:  il motore centrale e il motore sulla ruota, nello specifico sul mozzo (molto diffusi quelli sulla ruota posteriore, più rari su quello anteriore). Il motore centrale è preferibile perché permette una guida più confortevole, equilibrando i pesi e il baricentro. La potenza del motore e la capacità della batteria variano in base al modello (per esempio un motore più potente lo si trova nelle e-mountain bike per affrontare dislivelli impegnativi).

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Classica e compatta, l’Electric C Line della Brompton è ideale per l’intermodalità © Brompton

La batteria dell’e-bike, l’elemento determinante

La batteria determina l’autonomia della bici, ma anche il suo prezzo. Se dovete spostarvi per tragitti non troppo lunghi, non serve avere batterie eccessivamente costose ma sicuramente è bene puntare sulla qualità, con la garanzia di mantenere efficienza e sicurezza nel tempo. Considerate infatti che una batteria non è eterna! Tra l’altro si tratta di elementi in costante evoluzione, sempre più piccole, sempre più inglobate nella bici. Le più comuni sono le batterie da 250 wattora che consentono un’autonomia fra i 30 e 50 chilometri con una carica completa. Ma la capacità della batteria può salire fino ai 1000 wattora di una e-mtb. Ovviamente a una capacità maggiore corrisponde un accumulo maggiore di energia, e quindi, tendenzialmente, una maggiore durata (ossia la possibilità di percorrere più chilometri con una ricarica). Per ricaricare una batteria ci vogliono solitamente tra le quattro e le cinque ore, in funzione del caricabatterie e dalla capacità della batteria stessa. Se possibile sempre meglio scegliere una batteria rimovibile in modo da poterla ricaricare in ufficio o a casa.

Per la buona conservazione, non va lasciata inutilizzata per mesi in un luogo umido, come una cantina. Meglio estrarla e mantenerla in casa, evitando il freddo e ricaricandola di tanto in tanto, per mantenere un livello intorno al 60 per cento di carica. Oltre alla batteria e al motore, bisogna valutare anche la qualità del telaio, la facilità nella manutenzione, il comfort nella pedalata, la capacità frenante e il cambio. La qualità, infatti, dipende anche dalla componentistica e dal peso complessivo della bici che deve essere agile e piacevole da utilizzare anche senza pedalata assistita.

Alcuni marchi di riferimento per le e-bike

Al momento della scelta è bene orientarsi verso marche affidabili che possono garantire assistenza nel tempo, anche perché la manutenzione delle e-bike è decisamente più complessa rispetto a quella di una bici tradizionale. Molti i marchi tedeschi con una tradizione consolidata alle spalle, tra cui Winora, leader nella produzione di biciclette da città a pedalata assistita, che ha collezionato numerosi riconoscimenti. Nel catalogo troviamo una vasta gamma di modelli con telai in tre versioni (uomo, donna, monotubo) con motorizzazioni Bosch o Yamaha.

Linee classiche per Winora Sinus R8f, adatta anche per lunghi tour (costo 4.000 euro circa)
Linee classiche per Winora Sinus R8f, adatta anche per lunghi tour © Winora

Anche Riese & Muller è un’azienda importante con e-bike e e-cargo d’alta gamma. Modello cult è la cargo Load nelle sue varianti, mentre a giugno è stata presentata la nuova linea Culture, leggerissima (il telaio è realizzato per quasi il 50 percento in alluminio riciclato certificato Asi), dal design minimalista e accattivante. Segni particolari: le tinte pastello e la curvatura del tubo superiore (costo a partire da 4.099 euro).

Venendo in Italia troviamo Nilox, brand del Gruppo Esprinet, noto nel mercato dell’outdoor technology, che si sta facendo avanti con proposte dai prezzi contenuti. Oltre al modello J1 Plus, ovvero una pieghevole dallo stile vintage, compatta e leggera (costa 800 euro circa), sono disponibili le nuove linee K, tre biciclette elettriche con motore centrale che si posizionano in una fascia più alta (la pratica K1 Mid, la sportiva K2 Mid e la performante K3 mid). Altra novità in casa Nilox è la linea delle e-cargo, in particolare la Cargo light pensata per carichi leggeri, che si aggira intorno ai 1.700 euro.

Punto di riferimento sono poi le aziende come Atala, Bottecchia, Bianchi che hanno fatto la storia del made in Italy e che da qualche tempo hanno dedicato parte della produzione proprio alle e-bike.

Infine, tra le pieghevoli “più compatte al mondo”, non possiamo non citare le Brompton, le regine dell’intermodalità. La casa londinese ha prodotto infatti la Electric C line in acciaio con una batteria agli ioni di litio da 300 Wh in un blocco da appena 2,9 chili, per un peso totale di 17,4 chili. Ancora più leggera è l’Electric P Line con i suoi 15,6 chili (da 4.195 euro), realizzata in titanio e acciaio, dotata di 4 marce e di tecnologia intelligente a supporto della pedalata assistita.

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Hsd Compact E-cargo Bike © Tern

Sempre in questo ambito si distingue per qualità Tern che si sbizzarrisce anche con proposte di cargo, come la Hsd compact, snella e agile, più corta di una bici normale ma capace di trasportare fino a 180 chili.

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