Investimenti sostenibili

I Paesi Bassi si difendono dal mare grazie a un green bond

I Paesi Bassi emettono un green bond da poco meno di 6 miliardi di euro, che serviranno per tutelare il territorio dall’innalzamento del livello del mare.

Nei Paesi Bassi, che per il 40 per cento della loro estensione si trovano al di sotto del livello del mare, i cambiamenti climatici si notano a vista d’occhio. Inondazioni e maree fanno parte della storia del paese e sono destinate a diventare sempre più frequenti e intense nel prossimo futuro, con il loro carico di danni economici e rischi per la vita delle persone. Per avere a disposizione più mezzi concreti con cui affrontarle, il governo di Amsterdam ha deciso di scommettere sulla finanza sostenibile, emettendo uno dei green bond più grandi di sempre.

Alluvione Olanda
La città olandese di Dordrecht durante l’alluvione del 1953, una delle più gravi che la storia ricordi © Keystone/Getty Images

Come funziona il green bond olandese

5,98 miliardi di euro: questo il valore del green bond olandese. Le singole emissioni che superano questa cifra si contano sulle dita di una mano. La più nota è il green bond sovrano francese da 9,7 miliardi di euro, il più grande in assoluto stando all’ultimo aggiornamento della Climate Bonds Initiative (che risale a circa un anno fa). Come riporta il sito del World Resources Institute, nell’arco di novanta minuti il governo aveva già ricevuto ordini per un totale di 21,2 miliardi di euro. A scatenare l’entusiasmo degli investitori senza dubbio è stato anche il rating di AAA, la massima garanzia di affidabilità possibile.

Con questo strumento finanziario, che funziona come qualsiasi altra obbligazione, il governo di Amsterdam incassa liquidità dagli investitori, promettendo di ripagarli nel tempo e aggiungere una quota di interessi, detta cedola. Dalla prospettiva di chi acquista (banche, fondi pensione, compagnie di assicurazione ecc.), è un ottimo strumento per assicurarsi un rendimento prevedibile, con tempistiche certe. Viceversa, per il governo è un modo per rastrellare denaro senza essere costretto a sacrificare altre voci di spesa pubbliche o a chiedere ulteriori sacrifici ai cittadini sotto forma di tasse.

L’Olanda si difende dalle acque

Il titolo è stato certificato come “green” dalla Climate Bonds Initiative perché tutti i proventi saranno usati per i progetti di contrasto ai cambiamenti climatici e tutela del territorio dall’innalzamento del livello del mare. Il focus è quindi la gestione sostenibile delle acque, ma il ventaglio di iniziative è molto ampio e comprende anche un impianto fotovoltaico a terra, un parco eolico in mare, il miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici residenziali, un nuovo sistema di trasporti pubblici a basso impatto ambientale.

Come reazione alla natura stessa del loro territorio, particolarmente vulnerabile, i Paesi Bassi si sono affermati come un’eccellenza internazionale nella ricerca scientifica e nell’ingegneria. La città di Rotterdam per esempio è un caso di scuola di resilienza agli stravolgimenti del clima. Invece di combattere contro l’acqua a suon di dighe e canali, da diciott’anni si è scelto di lasciar esondare il fiume in un’ampia area periferica, che scongiura danni al tessuto urbano ed è diventata addirittura una meta turistica frequentata dagli amanti degli sport acquativi. E questa è solo l’intuizione più celebre di una strategia molto articolata, presa come riferimento nel mondo.

Rotterdam
La strategia di Rotterdam è articolata su cinque pilastri: sicurezza idraulica, accessibilità, adattabilità degli edifici, sistema idrico urbano e città del clima © Ingimage

Quanto valgono i green bond nel mondo

C’è da sperare che l’iniezione di liquidità portata dal green bond serva per dare un’ulteriore sferzata a questa transizione all’insegna della resilienza. Quel che è certo, sottolinea il World Resources Institute, è che le obbligazioni verdi appaiono sempre meno come sperimentazioni pionieristiche e sempre più come strumenti di finanziamento solidi e affermati sul mercato.

Stando all’ultimo report annuale della Climate Bonds Initiative, le emissioni del 2018 hanno raggiunto un valore di 167,6 miliardi di dollari, facendo salire a 521 miliardi il conteggio totale avviato nel 2007. I Paesi Bassi si attestano al quinto posto nella graduatoria dei paesi più attivi su questo fronte, con sei emissioni nel 2018 per un totale di 7,4 miliardi di dollari. A spartirsi il podio gli Usa, con 34 miliardi e il 20 per cento del mercato, seguiti da Cina (69 emissioni, per un totale di 31 miliardi) e Francia (14 miliardi, che equivalgono a una quota di mercato pari all’8 per cento). Con ogni probabilità il totale del 2018 è destinato a essere superato, visto che esattamente alla metà di quest’anno le emissioni avevano già raggiunto quota 107,1 miliardi di dollari nel mondo.

 

Foto in apertura © Jean Carlo Emer / Unsplash

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