L’Unesco ha dichiarato la scena techno di Berlino patrimonio culturale, riconoscendo il ruolo di musica, club e rave nei processi di trasformazione sociale.
A Mosca vogliono imbavagliare la musica
La polizia di Mosca vuole mettere a tacere i musicisti di strada. Loro protestano imbavagliati per le vie della città per difendere la loro voglia di musica.
La via Arbat è una delle vie del centro storico più trafficate di Mosca. A piedi, però, visto che si tratta di una strada pedonale lunga un chilometro. Originariamente abitata da artigiani, negli anni ha subìto – come molte altre città del mondo – un massiccio processo di gentrificazione. Ora vi si trovano negozi dei marchi più famosi e costosi e l’atmosfera non si discosta molto da quella delle vie centrali del resto d’Europa.
Ma a preservarne il romanticismo ci pensano gli artisti di strada, che hanno fatto della via il loro habitat ideale: pittori, giocolieri, mimi ma soprattutto musicisti. Ma dal 28 giugno scorso, però, i musicisti di Arbat hanno spento la loro musica: imbavagliati, protestano davanti alle boutique dei grandi marchi contro le repressioni sempre più aggressive da parte delle forze dell’ordine locali.
На Арбате музыканты проводят одиночные пикеты против незаконных Задержаний полицией pic.twitter.com/ytkvqiZngd
— Alexander M (@nesvetit) 2 Luglio 2015
Secondo i musicisti, nell’ultimo periodo la polizia avrebbe aumentato le multe arrivando anche alla detenzione, misura che secondo loro non ha alcun fondamento giuridico. Oleg Mokryakov, leader di uno dei collettivi musicali che suonano in Arbat, ha riportato sul suo profilo Facebook che con le loro azioni, i musicisti vogliono attirare l’attenzione del pubblico e il governo locale:
Police is attacking artists, taking them to police stations, confiscating their instruments, giving them court summons, and the courts then appoint huge fines based on various articles, depending on their imagination (usually 10,000 rubles for organizing an unsanctioned gathering of spectators).
Foto: Oleg Mokryakov, Facebook.
I residenti di Mosca sembrano essere solidali con la causa degli artisti, sia dalle risposte che forniscono ai media tradizionali che nei loro commenti on-line. Il giornalista Yury Saprykin ha affermato in un’intervista che considera gli artisti di strada come
un ornamento naturale dell’ambiente urbano.
Un cittadino protesta in Arbat. Il cartello dice “Giù le mani dalla musica di strada”.
Foto: Oleg Mokryakov, Facebook.
Da parte loro, le autorità di Mosca hanno risposto alle proteste dei musicisti: Aleksandr Kibovsky, capo del dipartimento alla cultura di Mosca, ha espresso il suo sostegno all’idea di creare un sistema di brevetti per gli artisti di strada, in modo da regolarizzare e dislocare i musicisti equamente tra tutti i distretti di Mosca.
Il leader della protesta Oleg Mokryakov ha apprezzato la volontà delle autorità ad aprire un dialogo, ma ha sottolineato come le pressioni della polizia contro di loro non si siano comunque fermate, con diversi musicisti arrestati e messi in carcere in varie parti di Mosca, nello stesso giorno in cui le autorità stavano discutendo sulla situazione.
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