Riforma del Codice della strada, via libera al disegno di legge voluto dal ministro Salvini

Via libera al nuovo Codice della strada voluto dal ministro Salvini. Dalle multe per chi usa il cellulare alla guida agli autovelox, ecco le novità.

Il 18 settembre il Consiglio dei ministri ha approvato il disegno di legge che introduce interventi in materia di sicurezza stradale e la delega per la revisione del codice della strada, dando così il via libera al disegno di legge firmato dal ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini. Il testo da ottobre inizierà il suo iter parlamentare, con l’obbiettivo di arrivare all’approvazione definitiva entro la fine dell’anno. Le novità introdotte riguardano in particolare le restrizioni per chi guida in stato di ebbrezza e dopo l’assunzione di stupefacenti, con un inasprimento delle pene per i recidivi. Sanzioni più aspre anche per chi viola i limiti di velocità e per chi utilizza i dispositivi elettronici alla guida, mentre si applicano restrizioni sull’uso degli autovelox e sui monopattini, come anticipato nel pacchetto presentato a giugno.

Nuovo Codice della strada: sanzioni più pesanti per velocità, uso di dispositivi elettronici, alcol e droghe

Meglio il bastone o la carota? Per fermare le strage che avviene sulle nostre strade (con 3.159 vittime lo scorso anno secondo i dati ufficiali Aci-Istat, in aumento quasi del dieci per cento rispetto al 2021) il governo non sembra avere dubbi. “Tolleranza zero per chi guida drogato o ubriaco” è il motto che accompagna l’inasprimento delle sanzioni per chi guida in stato di ebrezza o dopo aver assunto stupefacenti. Altra novità è l’alcolok: se infatti si viene sorpresi per la seconda volta a guidare con un eccesso di alcol in corpo, c’è l’obbligo di installare l’alcolock, un dispositivo che impedisce al motore di accendersi se il tasso alcolemico del conducente è superiore allo zero. Il divieto assoluto di bere alcol prosegue poi per due o tre anni, a seconda del reato.

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Sanzioni più aspre per chi guida in stato di ebrezza o sotto effetto di stupefacenti © nabeel syed/unsplash

Ovviamente è fondamentale contrastare chi guida sotto l’influsso di alcool e droghe ma parlando di sicurezza e di vittime di violenza stradale, dobbiamo ricordare che tali comportamenti sono causa “solo” del quattro per cento degli incidenti (6.761 su 151.875 totali, secondo il Ministero dell’interno).

Sanzioni più pesanti, dicevamo, anche per il mancato rispetto delle norme in materia di utilizzo di dispositivi elettronici durante la guida. Si innalza la decurtazione dei punti dalla patente (otto punti nell’ipotesi di prima violazione e 10 punti dalla seconda) e si inasprisce la sanzione pecuniaria prevista, che passa dalla fascia 165-660 euro a quella di 422-1.697 euro. Inoltre, si introduce la sanzione accessoria della sospensione della patente di guida da quindici giorni a due mesi fin dalla prima violazione e se la violazione è commessa più volte nel corso di un biennio, oltre alla sospensione della patente da uno a tre mesi, si prevede il pagamento di una somma da 644 a 2.588 euro.

Aumentano le sanzioni anche per eccesso di velocità con multe che possono superare i mille euro con sospensione di patente da 15 a 30 giorni per chi viola per due volte in un anno i limiti in un centro abitato. La stretta sulla guida riguarda anche i neopatentati, a cui sono interdette per tre anni le auto di grossa cilindrata, mentre scatta per i monopattini l’obbligo di casco, targa e assicurazione. Una restrizione annunciata a giugno che ha acceso le polemiche delle associazioni che si occupano di mobilità attiva e sostenibile.

Nuove restrizioni per l’uso di autovelox 

“Stop agli autovelox selvaggi, usati solo per fare multe”, dichiara il Ministro Salvini, accendendo le pance e riscuotendo il consenso di chi odia questi strumenti al punto di dargli fuoco, come raccontano i fatti di cronaca di quest’estate con i casi di autovelox sabotati o addirittura dati alle fiamme. Ricordiamo però che è proprio la velocità eccessiva la principale causa di incidenti (Istat 2021) che può essere limitata proprio grazie all’installazione degli autovelox.

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Nel nuovo Codice della strada sono previste restrizioni per l’uso di autovelox© denny muller/unsplash

Sicurezza stradale, l’importanza di controlli e prevenzione

Mentre aspettiamo un’analisi dettagliata delle novità apportate al codice della strada da parte di chi si occupa di mobilità sostenibile e che ha sollevato le criticità di questo approccio nei mesi scorsi, chiediamo un primo commento a Massimo Gaspardo Moro, responsabile del centro studi di Fiab, Federazione italiana ambiente e sicurezza. “Guardando complessivamente le modifiche proposte – afferma Gaspardo Moro – emerge la questione dei controlli. I problemi legati alla sicurezza stradale non si risolvono con una sanzione più o meno pesante, ma con i controlli e la prevenzione. Quello che osserviamo da anni nel nostro paese ne è una dimostrazione: se i controlli non sono efficaci e costanti, non servono sanzioni più aspre”. E poi continua: “Vi faccio un esempio. In tanti anni di patente, in Italia ho preso una sola multa per eccesso di velocità, mentre sono stato una volta in Austria per un breve periodo e ho preso una multa perché andavo a 65 km/h anziché 60. Dove c’è un controllo serio, i limiti sono rispettati”.

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Casco, assicurazione e targa saranno obbligatori per i monoppattini© marek rucinski/unsplash

Altro tasto dolente del nuovo Codice della strada sono le restrizioni sull’uso dei monopattini: “Si tratta di mezzi che incentivano una mobilità alternativa all’auto privata, soprattutto per gli spostamenti dell’ultimo miglio”, ribadisce Gaspardo Moro. “Favoriscono l’intermodalità e sono una buona combinazione con i mezzi pubblici. In questo modo vengono depotenziati. La maggior parte dei paesi europei non ha restrizioni di questo tipo, che tra l’altro non incidono sul comportamento scorretto delle persone. Chi va in monopattino sul marciapiede, continuerà a farlo”. Forti perplessità anche sulle nuove norme che limitano l’uso degli autovelox. “Si tratta di strumenti preziosi di controllo e moderazione della velocità, soprattutto in città, dove vengono usati ancora poco in Italia. Mettere restrizioni con la scusa che servono per fare cassa, non ha alcuna una logica” conclude Gaspardo Moro.

“Serve una nuova coscienza dei rischi”, la voce di chi lavora nelle autoscuole

“Bisogna intervenire sulla coscienza dei più giovani, mettendoli di fronte ai potenziali rischi che incorrono quando sono al volante. L’inasprimento delle sanzioni potrà essere di sicuro un deterrente, ma oggi bisogna coltivare il seme della sicurezza stradale per raccogliere i frutti in un prossimo futuro”. Così Paolo Colangelo, presidente di Confarca (confederazione italiana che rappresenta oltre 2.500 tra autoscuole e studi di consulenza automobilistica) commenta gli interventi in materia stradale e delega per la revisione del Codice della strada. Secondo Colangelo, l’inasprimento delle sanzioni, con multe triplicate e patenti sospese per chi guida con il cellulare, “sono un buon deterrente alla guida pericolosa”, ma “allo stesso tempo bisogna intervenire alla radice, inculcando una coscienza nuova e fondata sulla sicurezza stradale e sui rischi che si possono correre quando si è alla guida”. La mancanza di percezione del pericolo resta una delle cause maggiori di sinistri stradali su cui bisogna intervenire per cui Colangelo ribadisce la necessità di una formazione obbligatoria, propedeutica all’esame per l’abilitazione alla guida. “Più ore dedicate alla sicurezza attraverso una formazione affidata agli esperti del settore – aggiunge Colangelo – serviranno a coltivare oggi una futura generazione di automobilisti e centauri consapevoli dei reali rischi quando si è alla guida. Noi delle autoscuole siamo pronti a fare la nostra parte per far nascere una nuova generazione di automobilisti sempre più empatica e coscienziosa”.

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