Rock Files Today – 05 Marzo – Patsy Cline

Un piccolo Piper Comanche si sfracella al suolo dopo aver cercato di fronteggiare una tempesta di pioggia e vento. A bordo c’è Patsy Cline.


Oggi, 5 Marzo 1963
Camden, Tennessee
Ore 6 e 20 di sera.
Un piccolo Piper Comanche, dopo esser inizialmente decollato
dall’aeroporto di Kansas City essere atterrato a Dyersburg,
Tennessee per fare rifornimento e quindi essere nuovamente
decollato con destinazione Nashville, si sfracella al suolo dopo
aver cercato di fronteggiare, senza successo, una tempesta di
pioggia e vento.
A bordo, ci sono tre star della musica country: Hawkshaw Hawkins,
Cowboy Copas e la regina di Nashville, la grande Patsy Cline. Alla
cloche del Piper c’è Randy Hughes, manager della Cline.
Il tempo infame e la fitta vegetazione della foresta nella quale si
è infilato l’aeroplano rendono difficili i soccorsi. Ci
prova, in modo quasi disperato, Roger Miller (songwriter country di
una discreta popolarità), che urla al vento i nomi dei suoi
amici sperando che lo possano sentire.
E’ lui che, con coraggio e cocciutaggine, riesce a trovare il
velivolo.
“Correvo a perdifiato”, ricorda Miller, “non volevo arrendermi: ho
saltato rami e arbusti sino a che sono giunto sulla cima di una
collinetta … Lì, ho visto tutto. Il Piper era
sfracellato, come fosse atterrato di muso”.
Purtroppo, nessun è sopravvissuto.
Patsy Cline aveva 30 anni.
Poco più di due anni prima, la ragazza capace di superare
tutti i record di vendita degli artisti maschi di country music
diventando (anche per questo) un’eroina della donne americane aveva
sfiorato la morte dopo un pauroso incidente automobilistico.
Due sere prima del tragico volo per Nashville, Patsy (invece) si
era esibita per l’ultima volta a Kansas City: la sua performance
scintillante aveva reso memorabile quella serata di beneficenza
alla quale avevano partecipato (oltre ai suoi tre compagni di
sventura) anche altre superstar, da George Jones a Dottie West.
Vestita con una gonna di chiffon bianca, Patsy Cline aveva mostrato
a tutti quanto affascinante era il suo stile “honky tonk”
ammorbidito da una voce celestiale. Le sue grandi canzoni, da Crazy
a Walking After Midnight, anche a più di 45 anni dalla sua
morte, restano impresse in modo indelebile nella memoria di tutti
gli appassionati.

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