Oggi, 29 Aprile 1976 Memphis, Tennessee Sono passate le 23 e qui, allo Ellis Auditorium è appena terminato il lungo, entusiasmante concerto di Bruce Springsteen e della sua E Street Band, E’ una delle prime date della seconda parte del tour di Born To Run, Alcuni roadie, hanno soprannominato questa parte del tour “Chicken Scratch”
Oggi, 29 Aprile 1976
Memphis, Tennessee
Sono passate le 23 e qui, allo Ellis Auditorium è appena
terminato il lungo, entusiasmante concerto di Bruce Springsteen e
della sua E Street Band, E’ una delle prime date della seconda
parte del tour di Born To Run, Alcuni roadie, hanno soprannominato
questa parte del tour “Chicken Scratch” perché tocca un
sacco di posti nel sud degli States, spesso dimenticati dalle
tournée rock di un certo calibro.
A Memphis, una delle capitali del rock ‘n’ roll, il Boss non solo
fa sfoggio di una spilla del fans club newyorkese di Elvis Presley,
che ha appuntato sulla tracolla della sua chitarra. Decide che sia
giusto fare una visitina al Re in persona, a casa sua: nella
leggendaria Graceland.
Così, prende un taxi in direzione dell’Elvis Presley
Boulevard.
Una volta giunto a destinazione, Springsteen (vedendo che le luci
all’interno di Graceland sono accese) decide di andare a bussare
alla porta. Per farlo, addirittura, scavalca le recinzioni. Tanto
che, un guardiano allarmato, lo ferma.
“Dove vuole andare signore?”, lo apostrofa, dimostrando di non aver
riconosciuto il soggetto.
“Elvis è in casa?”, chiede il Boss.
“No, è a Lake Tahoe”, ribatte la guardia, estraendo un paio
di manette.
“Che fa?”, gli dice Springsteen, iniziando a spiegargli chi era e
perché era lì.
Ma non c’è niente da fare. Il guardiano è
inflessibile e accompagna Bruce Sprignsteen all’ingresso, facendolo
accomodare fuori dalla proprietà.
Anni dopo, durante un suo concerto, il Boss ha raccontato
quell’episodio.
“Più volte mi sono chiesto cosa sarebbe successo se, dopo
aver bussato a quella porta, mi avesse aperto Elvis”, ha spiegato,
“io ero andato la per vedere un sogno, un po’ come fate voi,
stasera con me. Ricordo il giorno in cui Elvis è morto: mi
ha telefonato un amico per dirmelo. Non potevo credere che qualcuno
che aveva portato tanta gioia nelle vite di milioni di persone se
ne fosse andato in modo così tragicamente triste”.
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