Sognando la California

Il Greenwich Village è il cuore del folk revival: il luogo in cui si sono affermati i musicisti più ambiti di quella scena artistica, da Joan Baez a Dylan

New York, autunno del 1963. Il Greenwich Village, quartiere bohemienne della Grande Mela, è il cuore del folk revival: il luogo in cui si sono affermati i musicisti più ambiti di quella scena artistica, da Joan Baez a Bob Dylan.
Centinaia di aspiranti folk singer giungono qui da tutta l’America, ma anche dal Canada e dall’Inghilterra, per cercare di realizzare i loro sogni.

 

John Phillips, leader del gruppo folk Journeymen, qualche sogno lo ha già realizzato: ha una band di successo e in California ha incontrato l’amore.

 

 

Lei si chiama Michelle Gilliam, ha 16 anni (9 meno di John), è di una bellezza mozzafiato ma ha pure una notevole faccia tosta: pochi mesi prima, ha bussato alla porta di casa Phillips, a Mill Valley. Le ha aperto l’allora moglie di John, Susan Adams. “Salve, mi chiamo Michelle e sono innamorata di suo marito”, dice la tipetta senza alcun pudore. “Entra pure, ti offro un’aranciata”, risponde con estremo garbo Susan, spiegando alla giovane che suo marito John di ragazzine come lei ne ha una in ogni città d’America.
Probabilmente però, Susan fa male i suoi conti.

 

Infatti, Michelle e John, di lì a poco si sposano e si trasferiscono a New York.
I Phillips hanno una stanza fissa all’Hotel Earle del Greenwich Village, tra Waverly Place e McDougal Street: quell’alberghetto da quattro soldi è famoso perché la 305 è, da sempre, la stanza preferita di Bob Dylan.
E, a proposito di sogni, una notte John si sveglia di colpo: ha una melodia in testa e una frase che ha sognato … All the leaves are brown, and the sky is grey, I’ve been for a walk, on a winter’s day Sveglia Michelle: vuole che lo aiuti a terminare quella canzone.Ma lei non ne ha la minima intenzione …

 

“Ho sonno John, facciamo domani?”“No”, dice lui, “facciamo subito: un giorno, mi ringrazierai …” Così lei, ricordandosi di una visita alla cattedrale di San Patrizio del giorno prima, scrive: Stopped into a church I passed along the way, well I got down on my knees and I began to pray …A John, che ha un pessimo rapporto con chiese e religioni, quella strofa non piace. Ma non trova nulla di meglio. Buon per lui: quel passaggio dà al brano un tocco di disperazione mistica quasi rivelatoria …Nasce così la canzone che diventa l’inno di una generazione e l’emblema del sogno americano: la terra promessa, la California, non è più soltanto il Golden State, ormai per tutti è un luogo dell’anima.

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