StanzaScirocco Buona speranza

StanzaScirocco Buona speranza Cara LidiaMia Francesco e Stefano, il padre e il figlio arrivati a Casa dei Venti lunedì mattina, hanno una storia semplice alle spalle. Me l’ha raccontata Francesco stamattina, mentre aggiustavo le canne della tettoia in terrazza che per il vento di ieri notte si sono spezzate. Arrivano da un piccolo paese della

StanzaScirocco Buona speranza


Cara LidiaMia
Francesco e Stefano, il padre e il figlio arrivati a Casa dei Venti
lunedì mattina, hanno una storia semplice alle spalle. Me
l’ha raccontata Francesco stamattina, mentre aggiustavo le canne
della tettoia in terrazza che per il vento di ieri notte si sono
spezzate.
Arrivano da un piccolo paese della Liguria i due nuovi ospiti, un
posto affollato d’estate e deserto d’inverno, quel classico posto
dove il sole porta persone e la pioggia solitudine, mi ha detto
Francesco, mentre mi aiutava a tagliare gli steli delle canne.
“Vorremmo andare via da lì” mi detto ha il ligure
dall’aspetto curioso ” la mia attività di restauro mobili
non va per niente bene e converrà che ritorni ad insegnare,
magari a Savona per qualche tempo… per questo siamo qui,
perchè voglio mostrare a Stefano che non esiste solo quel
paese e quel mare, esistono tante altre cose da scoprire.. “
“E cosa insegnerebbe?” gli ho domandato mentre cercavo nella
cassetta degli attrezzi dello spago “Filosofia” mi ha risposto lui.
“Prima della nascita di Stefano ero un professore di filosofia,
sono già passati sette anni… è come se fosse
passata davvero una vita in mezzo alle mie due passioni, ho due
passioni sa? la filosofia e il restauro. Stefano invece dipinge, ha
davvero talento, ma si sa, io sono il padre…. ma se sua madre lo
vedesse ne sarebbe davvero orgogliosa.. è scomparsa sette
anni fa, era una giornalista di un quotidiano locale… un
incidente sul lavoro, stava facendo delle interviste a bordo di un
peschereccio partito da Genova e non è mai tornata, vivo
ogni giorno come se fossi certo che da un momento all’altro lei
tornasse da noi…. Le passo altri steli?”. “Abbiamo finito” gli ho
risposto. Ascoltandolo LidiaMia, qualcosa si è mosso dentro
di me… una sorta di comprensione totale per quell’evento, per
quel vivere, per quella scomparsa improvvisa, simile alla tua,
inaspettata, crudele e senza risposte certe… che mi ha spinto a
dirgli: “Io sono su quest’isola da sette anni. Qui mi chiamano
ancora il naufrago… ho perso tutto, memoria compresa, ricordo
solo questi ultimi sette anni e ogni tanto qualche flash dal
passato, disconnesso… La donna che mi ha salvato e mi ha ospitato
qui, a Casa dei Venti, si chiama Lidia, ed è sparita lei,
tre anni fa. La amavo, la amo.. e la sto aspettando come lei
aspetta sua moglie”. Ci siamo guardati i piedi tutti e due… e nel
silenzio abbiamo trovato quella stessa tasca del cuore che ogni
giorno andiamo a riempire di speranza.

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