
Decolonizzare e rafforzare la scienza per tutelare la biodiversità e lo sviluppo. Il caso del Mozambico
Il Mozambico è un paese con una grande biodiversità, oggi in pericolo. I nuovi scienziati africani vogliono però cambiare il suo destino.
Il Mozambico è un paese con una grande biodiversità, oggi in pericolo. I nuovi scienziati africani vogliono però cambiare il suo destino.
A tre settimane dal primo passaggio sulla terraferma, il ciclone Freddy ha colpito di nuovo l’Africa australe, provocando centinaia di vittime.
Un bracconiere è stato condannato a scontare trent’anni di prigione in Mozambico. È una condanna esemplare.
Dal 2011 una miniera di carbone intossica la città di Moatize, in Mozambico. La popolazione si è organizzata con il monitoraggio ambientale per rivendicare i propri diritti.
Previsto in Mozambico un gigantesco progetto di estrazione del gas, giudicato nefasto per il clima e rischioso per la biodiversità.
Le parole di papa Francesco sono “rivoluzionarie”. Nel suo viaggio in Africa si è speso per contrastare un mercato illegale di 213 miliardi di dollari l’anno. Quello del bracconaggio e dei crimini di natura.
Il Mozambico, nell’Africa meridionale, non ha trovato la pace neppure alla fine della sanguinosa guerra civile che l’ha messo in ginocchio. Ora c’è un barlume di speranza.
Il Mozambico ha finalmente reso illegali i matrimoni precoci. Il paese punirà con il carcere chi porta avanti questa pratica che ancora coinvolge il 48% delle giovani donne.
A Maputo, in Mozambico, c’è una comunità di motociclisti che è uno speciale esempio di inclusione. Metà mozambicani, metà biafrani, insieme corrono per rivendicare la fratellanza tra i popoli e l’indipendenza del Biafra.
Almeno 41 persone sono morte in Mozambico per colpa del ciclone Kenneth, il più potente nella storia del paese. Gli abitanti dell’isola di Ibo sono rimasti senza rifornimenti alimentari per circa una settimana.