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L’erosione del terreno è capace di dar vita a qualcosa di meraviglioso: i calanchi. In Italia è possibile vederli in Basilicata, in una riserva davvero suggestiva.
Siamo lungo il versante occidentale della collina su cui sorge Montalbano Jonico (Provincia di Matera), in Basilicata, dove si è sviluppata la più estesa area di calanchi della regione che presenta caratteristiche geologiche uniche a livello mondiale e di pregio a livello paesaggistico, ambientale, archeologico e culturale.
Un tesoro e quasi un miracolo della natura, tanto che per tutelare questo museo a cielo aperto ricchissimo di fossili, la Regione Basilicata ha istituito nel 2011 la Riserva regionale dei Calanchi di Montalbano Jonico.
I calanchi, geomorficamente, sono definiti come il risultato dell’erosione del terreno che si produce per l’effetto di dilavamento delle acque su rocce argillose degradate, con scarsa copertura vegetale e quindi poco protette dal ruscellamento. Non semplice da comprendere e ancor meno lo è pensare a un’immagine concreta di questo fenomeno.
Quel che è certo è che trovarsi davanti ai calanchi lascia senza fiato.
Il paesaggio che si è creato è aspro e suggestivo. E variegato: qui infatti è possibile osservare tutti gli stadi dell’evoluzione morfogenetica tipica delle argille, che conferiscono al paesaggio pregi naturalistici non comuni. Si hanno così sistemi di calanchi con creste sottili denominate a “Lama di coltello” che rappresentano uno stadio iniziale di erosione, e altre rotondeggiante chiamate “Biancane” o a “Dorso di elefante” che testimoniano forme erosive più mature. La disposizione dei calanchi dà vita a forme spettacolari: a spina di pesce, a raggiera o a pettine. Purtroppo l’area calanchiva è sede di movimenti di masse (frane) che minacciano la stabilità del centro storico di Montalbano.
Oltre alla Riserva di Montalbano Jonico, in Italia i calanchi si trovano in Val d’Orcia in Toscana, a Caltagirone in Sicilia e nel bolognese.
L’area calanchiva di Montalbano – unica al mondo per gli aspetti geologici e paleontologici – è anche di particolare pregio paesaggistico, ambientale, archeologico e culturale.
Le profonde incisioni dei calanchi che degradano fino ai campi coltivati, contornati da boschetti di macchia mediterranea, pini e cipressi, disegnano paesaggi di grande suggestione come il geosito di Tempa Petrolla, uno sperone isolato di roccia che si innalza in un mare di argilla.
Il particolare ambiente dei calanchi ha poi selezionato una vegetazione tipica che si è adattata alle difficili condizioni climatiche e pedologiche. La flora quindi comprende autentiche rarità botaniche tutelate dall’Unione europea, come la Canforata di Montpellier.
Anche la fauna è molto ricca e l’ampia area dei Calanchi lucani permette la sosta e la riproduzione di diverse specie di uccelli, tanto da essere riconosciuta a livello europeo come I.B.A. (Important Bird Area).
Visitare la riserva è anche l’occasione per esplorare il centro storico (chiamato “terra vecchia”) di Montalbano, naturale punto di arrivo o di partenza per escursioni o passeggiate nei calanchi, che mantiene un interessante impianto romano, mura medievali e seicentesche ben conservate, diversi palazzi storici, chiese e cappelle. Dai suoi belvedere si domina la pianura metapontina e si osservano storici luoghi del periodo ellenistico e romano, come le città di Eraclea e Pandosia. Spettacolare è poi l’affaccio all’area più impervia dei calanchi su cui Montalbano è stato edificata.
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