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La possibilità di sconfiggere il cancro del collo dell’utero sembra più vicina ora che è disponibile il vaccino 9-valente contro il papilloma virus (Hpv).
Il papilloma virus (Hpv) si presenta in forme diverse, alcune più aggressive e altre più moderate. Il nuovo vaccino 9-valente offre una protezione molto alta, del 97 per cento, contro ben nove tipi di Hpv (6-11-16-18-31-33-45-52-58) di cui sette responsabili delle lesioni precancerose e due, il 16 e il 18, particolarmente temibili e aggressivi. È previsto l’arruolamento anche dei ragazzi nella campagna vaccinale con la prospettiva di ridurre del 50 all’80 per cento le lesioni precancerose da papilloma in entrambi i sessi.
Le infezioni da Hpv colpiscono i maschi come le femmine e possono riguardare i genitali (utero, vagina, ano e pene, testicoli) ma anche la bocca e la gola in caso di trasmissione via sesso orale. La maggior parte delle persone che incontra il papilloma riesce a contrastarlo con le difese immunitarie, l’80 per cento delle infezioni è infatti transitoria, ma la vaccinazione è senza dubbio un’arma di prevenzione in più.
Il vaccino è utile prima dell’esposizione al virus e porta a un giovamento più limitato se eseguito a contagio già avvenuto. Per questo motivo è utile che la vaccinazione sia destinata ai giovani adolescenti che ancora non hanno iniziato l’attività sessuale. Inoltre nell’adolescenza la capacità di risposta immunologica è migliore e il beneficio massimo. Il vaccino si è dimostrato comunque efficace anche nei giovani fino a 26 anni.
Non è facile proteggersi completamente dal virus dell’Hpv ma la prima regola è usare sempre il preservativo nei rapporti occasionali e fino a quando la coppia non è consolidata o in un accordo di fedeltà reciproca. Dunque vale il motto “non fidarsi è meglio” soprattutto se la coppia si è formata da poco tempo. Il papilloma è un virus spesso asintomatico e il partner può essere anche in buona fede quando si dichiara sano o sana ma questo non significa che non abbia già il virus.
Il pap test è destinato a tutte le donne che abbiano iniziato la sessualità ed è estremamente importante per rilevare la presenza del virus. Ulteriori accertamenti possono essere eseguiti con la ricerca del dna del virus che capire se si è state contagiate da un ceppo aggressivo o da un ceppo di bassa intensità virale. L’esame si completa con l’esecuzione della colposcopia nelle donne e con la peniscopia negli uomini: si tratta di esami eseguiti con uno strumento simile a un microscopio che cerca le lesioni del virus nell’area genitale. Queste lesioni possono assomigliare a verruche (condilomi) o a abrasioni sul collo dell’utero femminile. Queste abrasioni possono essere trattate in modo definitivo con la laservaporizzazione sia nell’uomo sia nella donna.
I virus si regolano sulle nostre difese immunitarie quindi se siamo forti e in buona salute ci difendiamo più facilmente ma se ci indeboliamo il virus potrebbe avvantaggiarsi e dar luogo a delle recidive. Del resto molti studi hanno dimostrato che la maggior parte degli uomini e delle donne viene a contatto con il virus: solo una piccola percentuale però si ammala proprio perché lo stato immunitario è debole o perché sfortunatamente si incontra una forma virale molto aggressiva.
Uno scudo naturale di sicuro vantaggio è l’echinacea, un fiore con testato potere antivirale disponibile in compresse da assumere dalla diagnosi fino a completa guarigione.
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