“Gli ecosistemi naturali ce la fanno da soli. Se noi diamo loro una mano a recuperare più velocemente, e quindi a intensificare la loro capacità di fornire servizi che sono utili anche agli esseri umani, diamo uno e ci ritorna dieci”. Emilio Mancuso, biologo marino e presidente di Verdeacqua, è stato molto chiaro.

Lo abbiamo incontrato a Ecomondo, fiera internazionale dell’economia circolare, in occasione della presentazione di Water defenders alliance, la prima alleanza tra imprese, porti, istituzioni, enti di ricerca, singoli cittadini impegnati nella difesa delle nostre acque. Verdeacqua, organizzazione sociale specializzata in educazione alla sostenibilità con progetti di citizen Science e divulgazione scientifica su tutto quello che serve per unire la società civile al mondo della ricerca connessa alla biodiversità marina, è infatti una parte fondamentale dell’Alleanza, sin dalla sua nascita.

Abbiamo già tutto quello che serve per difendere il mare. Parola di Emilio Mancuso

Per Mancuso, “Quello che è finalmente siamo riusciti a capire e a far capire alla società civile e ai decisori politici è che, per difendere il mare, non dobbiamo inventarci niente. Dobbiamo fare in modo che quelle che sono soluzioni pensate sui principi naturali possano esprimersi al meglio possibile”. Il nostro aiuto, insomma, è un aiuto al mare, ma anche a noi stessi, che dal mare ricaviamo benefici e risorse. Per farlo però, società civile e aziende devono lavorare assieme.