“Immaginate una Genova bruciata”. Il discorso di Zelensky al Parlamento italiano

Martedì 22 febbraio il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky ha tenuto un discorso davanti al Parlamento italiano. Ecco cosa ha detto.

Il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky ha parlato davanti al Parlamento italiano nella mattinata di martedì 22 febbraio, per ringraziare il nostro paese dell’aiuto fornito e dell’accoglienza rivolta a tutti gli ucraini in fuga dal conflitto. Zelensky ha subito ricordato le migliaia di vittime di queste tre settimane di guerra, rivolgendo un pensiero ai bambini che non ce l’hanno fatta e a quelli che in meno di 30 giorni hanno perso tutto, anche il proprio futuro. “Una settimana fa ho parlato durante un incontro a Firenze in cui ho chiesto a tutti gli italiani ed europei di ricordare il numero 79. 79 erano i bambini uccisi fino a quel momento in Ucraina. Ora sono 117”, ha detto. “Nei quartieri delle città vengono seppelliti i morti nelle fosse comuni, nei parchi, nel 2022. Ogni giorno di guerra porterà via altre vite dei nostri bambini. 117 non è il numero finale”.

Il presidente ucraino ha poi fatto un parallelismo con la città di Genova. “I missili russi, l’aviazione, l’artiglieria non smettono di uccidere. Le città ucraine vengono distrutte, alcune sono distrutte del tutto. Come Mariupol, sulla costa del Mar d’Azov dove c’era circa mezzo milione di persone come nella vostra città di Genova”, ha detto. “A Mariupol non c’è più niente, solo rovine. Immaginate una Genova completamente bruciata, dopo tre settimane di assedio, di bombardamenti, di spari, che non smettono neanche un minuto, immaginate la vostra Genova dalla quale scappano le persone, a piedi, con le macchine, con i pullman per arrivare laddove è più sicuro”.

Ha concluso il suo intervento chiedendo maggiori sanzioni verso la Russia e ricordando che “Una sola persona deve essere fermata per salvare tutti gli ucraini”. Di seguito, il suo discorso completo.

Cosa ha detto Volodymyr Zelensky al parlamento italiano

Oggi ho parlato con il Papa e ha detto parole molto importanti: “capisco che desiderate la pace, dovete difendervi, i militari e i civili difendono la propria patria”. Ho risposto: il nostro popolo è diventato l’esercito, quando ha visto il male che porta il nemico, la devastazione che lascia dietro di sé e quanto spargimento di sangue vuole vedere.

Una settimana fa ho parlato durante un incontro a Firenze in cui ho chiesto a tutti gli italiani ed europei di ricordare il numero 79. 79 erano i bambini uccisi in quel momento in Ucraina. Ora sono 117. Altri 38 bambini in questi giorni. Questo è il prezzo della procrastinazione con la pressione sulla Russia per far fermare questa guerra.

Sono migliaia di feriti, decine di migliaia di famiglie di strutte, centinaia di migliaia di vite distrutte insieme al loro futuro, milioni di case abbandonate. E tutto è iniziato da una persona.

Nei quartieri delle città vengono seppelliti i morti nelle fosse comuni, nei parchi, nel 2022. Ogni giorno di guerra porterà via altre vite dei nostri bambini. 117 non è il numero finale. Perché l’invasione russa continua.

I missili russi, l’aviazione, l’artiglieria non smettono di uccidere. Le città ucraine vengono distrutte, alcune sono distrutte del tutto. Come Mariupol, sulla costa del Mar d’Azov dove c’era circa mezzo milione di persone come nella vostra città di Genova, io ci sono stato. A Mariupol non c’è più niente, solo rovine. Immaginate una Genova completamente bruciata, dopo tre settimane di assedio, di bombardamenti, di spari, che non smettono neanche un minuto, immaginate la vostra Genova dalla quale scappano le vostre persone, a piedi, con le macchine, con i pullman per arrivare laddove è più sicuro.

Parlo da Kiev, dalla nostra capitale, dalla città che per la nostra cultura è importante come Roma.

Da Kiev inizia la cultura del popolo e ora è al limite della sopravvivenza. Ha bisogno di vivere nella pace eterna, come Roma. Ma a Kiev si sentono ogni giorno le sirene, le bombe, i missili. Ci sono truppe russe che torturano, violentano, rapiscono i bambini e portano via i nostri beni. Questo è successo in Europa per mano dei nazisti quando occupavano altri paesi.

Il discorso di Zelensky al Parlamento italiano
“Immaginate una Genova bruciata”. Il discorso di Zelensky al Parlamento italiano © Governo

La Russia ha minato anche il mare, vicino ai nostri porti e questo diventa un pericolo perché le mine possono arrivare fino ad altri paesi. Bisogna fare il possibile per garantire la pace.

La guerra è creata e organizzata da decine di anni da una sola persona, guadagnando tantissimi soldi sulle esportazioni di petrolio e gas e utilizzando questi soldi per la guerra. E non solo contro l’Ucraina perché il loro obiettivo è l’Europa, è influenzare le vostre vite, avere il controllo sulla vostra politica, la distruzione dei vostri valori, la democrazia, i diritti dell’uomo, la libertà. L’Ucraina è il cancello per l’esercito russo, ma loro vogliono entrare in Europa.

Dovete ricordare che durante la pandemia noi vi siam ostati vicini con i nostri medici e voi ci avete dato sostegno durante l’alluvione, ci avete sostenuto senza chiedere niente in cambio.

L’invasione dura da un mese, 27 giorni, abbiamo bisogno di altri sanzioni e pressioni perché la Russia non chieda altri militari in Libia e Siria. Abbiamo bisogno della pace.

Le conseguenze si sentono nel mondo. La fame si sta avvicinando per diversi paesi. L’Ucraina è sempre stata un’esportatrice, ma come possiamo seminare sotto l’artiglieria, quando il nostro nemico distrugge i campi e il combustibile? Non possiamo esportare mais, olio e frumento e prodotti necessari per la vita. I prezzi stanno crescendo. Milioni di persone avranno bisogno di aiuto di fronte alle vostre coste.

Voi conoscete bene gli ucraini, un popolo che non ha mai voluto la guerra che è europeo come voi. Sapete chi ordina di combattere, chi fa la propaganda della guerra. Non siate il luogo che accoglie queste persone. Dobbiamo bloccare e congelare gli immobili, i conti, gli yacht, dobbiamo congelare gli attivi di tutti quanti, di chi in Russia ha il potere di decidere. Dovete sostenere l’embargo contro le navi russe che entrano nei vostri porti. Non dovete permettere le eccezioni per le banche. Dovete fermare la crisi alimentare, le uccisioni, perché la guerra deve finire presto. Dobbiamo proteggere le famiglie, bonificare il territorio e ricostruire l’Ucraina dopo la guerra, insieme all’Europa.

Prima della guerra ho visitato spesso il vostro paese, apprezzo moltissimo la vostra ospitalità, la vostra sincerità, la forza delle relazioni, ho visto cosa sono le vostre famiglie, cosa significano i figli per voi e cosa significa la vita per voi. Voglio ringraziare per il vostro aiuto per gli ucraini perché accogliete le persone che si salvano dalla guerra. Oggi in Italia ci sono più di 70mila dei nostri cittadini che sono stati costretti a fuggire dalla guerra, di cui più di 25mila sono bambini e molti di loro sono stati accolti direttamente nelle famiglie. Qui è nato il primo ucraino la cui madre è scappata dalla guerra. Decine di bambini feriti sono nei vostri ospedali e noi vi siamo molto grati e aspettiamo quando potranno tornare a casa, in Ucraina, un’Ucraina di pace.

Qui potete aiutare: avete condiviso con noi il nostro dolore, aiutate gli ucraini. Ricorderanno sempre il vostro coinvolgimento, calore e forza per fermare una persona. Una sola persona deve essere fermata per salvare gli ucraini.

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