
Come la censura russa continua a colpire la cultura
Due degli scrittori russi contemporanei più famosi in patria e all’estero sono di nuovo nel mirino delle autorità russe.
Lucia Bellinello
Contributor
Giornalista con una grande passione per le lingue straniere. Sono laureata in Lingua, Cultura e Letteratura russa e ho studiato in Italia, Spagna e Russia. Ho vissuto e lavorato circa nove anni a Mosca, dove ho scritto articoli e reportage su questo affascinante e controverso Paese. Adoro viaggiare zaino in spalla e immergermi in culture diverse dalla mia. Ovunque vada, porto sempre con me le scarpe da corsa e da tango argentino.
Citazione preferita: “Le idee che hanno enormi conseguenze sono sempre semplici. E la mia idea è tutta qui: se le persone viziose sono tutte quante collegate tra loro e appunto per ciò costituiscono una forza, allora basterà che le persone oneste facciano anche loro altrettanto”. (Lev Tolstoj)
Due degli scrittori russi contemporanei più famosi in patria e all’estero sono di nuovo nel mirino delle autorità russe.
Il provvedimento appena firmato dal presidente Kassym-Jomart Tokayev proibisce di coprirsi il volto in pubblico. Ufficialmente adottato per motivi di sicurezza, potrebbe nascondere motivazioni religiose ben più profonde.
Per rafforzare l’economia, si punta ad attrarre visitatori. Ma la crescita del turismo lento e sostenibile è l’unica via possibile per sviluppare il settore dei viaggi senza distruggere luoghi in buona parte ancora vergini.
L’unico paese dell’Asia centrale con una volontà democratica sembra essere il Kirghizistan. Ma ora sta compiendo passi falsi sulla libertà di stampa, ossigeno per la democrazia.
In tre anni di guerra, le bombe russe hanno distrutto almeno due milioni di abitazioni. La mostra “Dakh: Vernacular Hardcore” allestita al Padiglione Ucraina racconta l’emergenza quotidiana e il desiderio di rinascita.
Il 30 aprile ha segnato il cinquantesimo anniversario della fine della guerra del Vietnam. Questo reportage è un viaggio alla scoperta delle storie delle donne Viet Cong che hanno lottato per la resistenza e la riunificazione del paese.
Nell’aprile del 1975 i Khmer Rossi presero il controllo di Phnom Penh, instaurando uno dei regimi più violenti del Novecento.
Ursula von der Leyen annuncia un pacchetto di investimenti di 12 miliardi di euro per rafforzare la cooperazione. E intanto le cinque repubbliche ex-sovietiche si smarcano dalla Turchia sulla spinosa questione cipriota.
Trovato un accordo sul testo del trattato di pace con Baku, che non è ancora stato firmato e presuppone grosse concessioni da parte di Erevan. Intanto il parlamento approva un disegno di legge per la richiesta di adesione all’Ue.
Dopo decenni di dispute, Tagikistan e Kirghizistan hanno trovato una soluzione per porre fine alle discordie territoriali che hanno causato morti, feriti e centinaia di sfollati.
Il presidente russo risponde con un assenso molto cauto alla proposta statunitense di un cessate il fuoco in Ucraina di 30 giorni. E parla di “sfumature” di cui si dovrà discutere.