Investimenti sostenibili

#ONS17: la sostenibilità entra nelle tasche (e nel portafoglio) degli italiani

L’Osservatorio nazionale sullo stile di vita sostenibile 2017 non poteva trascurare economia e finanza. Temi a cui gli italiani si dimostrano davvero attenti.

La sostenibilità è un concetto a tante facce. Il terzo Osservatorio nazionale sullo stile di vita sostenibile promosso da LifeGate e dall’istituto di ricerca Eumetra Monterosa ha cercato di fotografarle tutte: dalla mobilità all’economia, passando per energia, ambiente, turismo, alimentazione, abitare. E, se gli italiani sono particolarmente preoccupati per l’inquinamento e mettono le energie rinnovabili in cima alla lista delle loro priorità, non per questo trascurano l’economia e la finanza. Anzi.

Gli italiani scelgono la finanza sostenibile

Tra i quesiti posti dall’Osservatorio, c’è anche questo: “Se avesse la possibilità di scegliere tra due opportunità di investimento, una attenta agli aspetti etici e sostenibili e l’altra no, quale sceglierebbe?”. Di fronte a questa domanda, addirittura l’86 per cento degli italiani dichiara di preferire l’alternativa etica, purché sia a parità di rendimento. Ma il dato ancora più interessante è che quasi la metà del campione, per la precisione il 49 per cento, sceglierebbe la sostenibilità anche a costo di sacrificare una parte del proprio guadagno. Si tratta pur sempre di atteggiamenti e non possiamo predire se si tradurranno in comportamenti – sottolinea Renato Mannheimer presentando i risultati dell’Osservatorio –, ma si tratta comunque di una percentuale di tutto rispetto. Non è per nulla comune, infatti, che le persone dichiarino esplicitamente di essere pronte a fare un sacrificio economico.

La fuga da carbone e petrolio è una realtà

“La decarbonizzazione dei portafogli è una realtà – ha commentato Marisa Parmigiani, responsabile della sostenibilità del gruppo Unipol, nel corso dell’evento –. Donald Trump potrà anche ritirarsi dall’Accordo di Parigi, ma la finanza sta già scappando dai combustibili fossili per un motivo molto semplice: il rischio legato ai fattori Esg (ambientali, sociali e di governance) è superiore alla redditività certa. I grandi investitori istituzionali sostengono le energie rinnovabili e la green mobility non perché vogliono sperimentare strade alternative, ma perché si tratta di investimenti solidi che garantiscono rendimenti in crescita”. Insomma, l’esclusione dei combustibili fossili dal portafoglio di investimenti per fortuna è già una realtà da cui sarà difficile, se non impossibile, tornare indietro. La strada più avanzata e sperimentale della finanza responsabile, conclude Parmigiani, è piuttosto quella dell’impact investing, che di recente ha fatto il suo ingresso alla Borsa Italiana. “Anche i piccoli risparmiatori scelgono gli investimenti sostenibili, se sono messi nelle condizioni di conoscerli: quello che serve, quindi, sono i promotori che spieghino in modo corretto di cosa si tratta”. 

L’edizione 2017 dell’Osservatorio nazionale

L’Osservatorio nazionale sullo stile di vita sostenibile, nato nel 2015 dalla collaborazione tra LifeGate e l’Istituto di ricerca Eumetra Monterosa, chiama in causa un campione rappresentativo della popolazione italiana interpellandolo sui temi, sulle parole e sui concetti legati alla sostenibilità. Quest’anno l’indagine è patrocinata dalla Commissione europea e sostenuta da Best Western, Ricola, Unipol Gruppo, Vaillant e Lavazza.

I risultati di quest’anno, presentati a Milano il 30 marzo, sostanzialmente confermano quelli del 2016, senza grossi scatti in avanti. Questo dato non è per nulla scontato e non è affatto da sottovalutare: significa infatti che l’attenzione alla sostenibilità portata da Expo 2015 non è stata soltanto un fenomeno passeggero, ma si è insediata in modo stabile nella sensibilità e nelle abitudini degli italiani.

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