
La causa civile contro Eni è solo la punta dell’iceberg
L’accusa è quella di aver contribuito consapevolmente alla crisi climatica. Eni rigetta le accuse. La società è criticata anche per i nuovi giacimenti.
Carbone, petrolio, metano. Sono questi i principali combustibili fossili che da anni l’uomo usa per creare energia. Ma il tempo caratterizzato da queste fonti è finito. Il futuro guarda alle energie rinnovabili perché non abbiamo più tempo. I cambiamenti climatici sono realtà e la CO2 è alle stelle. L’Ipcc, il climate panel dell’Onu, afferma nei suoi documenti ufficiali che è “assolutamente verosimile che l’uso dei combustibili fossili sia la causa principale del riscaldamento globale degli ultimi cinquant’anni”. Gran parte delle emissioni climalteranti in atmosfera deriva dalle fonti fossili, sia per uso energetico sia per i trasporti: camion, aerei, navi. Le metropoli sono immerse nello smog. Per questo bisogna lasciare petrolio e carbone sotto terra e pensare al futuro del Pianeta e alle generazioni che verranno. Leggi le ultime news sui combustibili fossili e la fine di un’era su LifeGate.
L’accusa è quella di aver contribuito consapevolmente alla crisi climatica. Eni rigetta le accuse. La società è criticata anche per i nuovi giacimenti.
Il Sesto rapporto dell’Ipcc conteneva nelle sue bozze preliminari testi più duri e stringenti su fonti fossili, dieta e finanziamenti alle nazioni povere.
Più rinnovabili, più auto elettriche, più pompe di calore, meno gas e carbone. La guerra della Russia ha accelerato la transizione energetica.
Lo sostiene Fatih Birol, direttore di Iea: “La domanda di petrolio diminuirà. I paesi, soprattutto del Medio Oriente, devono prepararsi alla transizione”
Nato per favorire gli investimenti fossili nell’ex blocco sovietico, diversi paesi membri ora vogliono abbandonare l’Energy charter treaty.
Il nuovo presidente della Colombia, Gustavo Petro, vuole svincolare l’economia dai combustibili fossili. A cominciare dallo stop alle nuove concessioni.
Prima le proteste nel fango a Lützerath, poi la presenza più istituzionale a Davos. In pochi giorni Greta Thunberg si è fatta sentire lì dove più conta.
La crisi energetica ci sta obbligando a riconsiderare i nostri consumi. È necessaria una decarbonizzazione della nostra economia. Ma come raggiungerla?
I paesi ricchi promettono di sostenere la transizione energetica di quelli in via di sviluppo: dopo Sudafrica e Indonesia, un nuovo accordo con il Vietnam.
Dopo un lungo pressing da parte delle ong, il colosso bancario Hsbc ha annunciato di non voler più finanziare nuovi giacimenti di gas e petrolio.