Pono: musica digitale ad alta fedeltà

Si può dire che questo sia decisamente il momento di Neil Young. Fra concerti benefici, nuovi libri (in autunno è prevista una nuova autobiografia) e dischi in uscita (un album di cover sarà realizzato per l’etichetta Third Man Records con la collaborazione di Jack White e potrebbe uscire già alla fine del mese), il songwriter

Si può dire che questo sia decisamente il momento di Neil Young. Fra concerti benefici, nuovi libri (in autunno è prevista una nuova autobiografia) e dischi in uscita (un album di cover sarà realizzato per l’etichetta Third Man Records con la collaborazione di Jack White e potrebbe uscire già alla fine del mese), il songwriter americano ha anche lanciato un nuovo, rivoluzionario lettore di musica digitale che si chiama Pono.

 

Nei giorni scorsi, infatti, in occasione del festival musicale e cinematografico South by Southwest di Austin (forse più conosciuto come SXSW), Neil Young in prima persona ha tenuto un lungo ed appassionato discorso di presentazione del suo nuovo “sistema” per l’ascolto di musica digitale chiamato Pono. Parliamo di sistema perché Pono non sarà solamente un lettore musicale dalle caratteristiche rivoluzionarie (il PonoPlayer, con una capacità di 128GB di memoria, sarà in grado di contenere dai 100 ai 500 album mantenendone la qualità originale di mastering a 192mhz/24bit, con la possibilità di acquistare successivamente memory card aggiuntive), ma sarà anche un software da installare sul computer, con il quale gli utenti scaricheranno la musica nel formato apposito e la sincronizzeranno nel lettore, e un negozio online dove acquistare tracce audio digitali provenienti sia da etichette major che indipendenti.

 

Sulla carta Pono si presenta, insomma, come il nuovo rivale perfetto di Apple nell’offerta di musica digitale, ma è lo stesso Young ad aver sfatato nel tempo questo mito di rivalità. Qualche tempo fa ha, infatti, dichiarato al New York Magazine: “Steve Jobs è stato un pioniere della musica digitale, ma quando tornava a casa, ascoltava i vinili. Sono sicuro che se fosse vissuto ancora, avrebbe fatto quello che sto provando a fare io”. E poi, ancora, nel suo libro del 2012 Waging Heavy Peace, Young ha rivelato di aver inviato una mail al CEO Apple prima che morisse e di aver avuto contatti con lui, dichiarando “Ho sempre cercato di aiutare Apple nella ricerca di una vera qualità audio e ho anche condiviso con loro i miei studi e i miei master in alta qualità”.

Per di più, il lettore aprirà anche i file di qualità inferiore (quindi anche quelli della libreria iTunes), essendo un sistema aperto.

 

La cosa certa è che il formato mp3, pur avendo rivoluzionato il modo di fruire musica ed essersi radicato in pratica come unico formato di ascolto digitale (in realtà già esistono lettori digitali ad altissima qualità, ma non sono mai arrivati ad essere competitivi sul mercato mainstream), ha una dispersione della qualità sonora piuttosto elevata: “l’mp3 ha circa il 5 per cento dei dati che contiene un file Pono”, ed ” è come ascoltare musica in fondo all’oceano” o, ancora, spiega Young: “Ascoltare Pono per la prima volta è come quando si esce dal buio del cinema e si viene accecati dal sole che intanto splendeva fuori”. Il valore di tutto il progetto, a questo punto, è forse proprio questo: portare all’attenzione di tutti (anche dei più giovani, che forse hanno finora ascoltato solamente musica in mp3) la possibilità di avere un’esperienza molto più appagante e completa della musica grazie al modo un cui essa si fa ascoltare.

 

Provare per credere: durante la presentazione a Austin Neil Young ha presentato un video in cui più di venti grandissimi musicisti, da Norah Jones a Sting, da Tom Petty a Bruce Springsteen fino a Eddie Vedder, danno il proprio giudizio (più che positivo) su Pono. Non a caso “Pono” è una parola hawaiana che significa “buono e giusto”.

 

 

Così, dopo tre anni di speranze, Pono diventa realtà: in meno di un giorno la campagna aperta sulla piattaforma di crowdfunding Kickstarter ha raccolto un milione di dollari, ben oltre il goal minimo definito per la riuscita del progetto. Pur non avendo trovato un grande finanziatore, Neil Young ha dimostrato che esistono ancora molte persone che hanno voglia di ascoltare musica che suona “bene” e, forse, è riuscito nell’unico suo vero intento di portare alla ribalta l’importanza della qualità del suono nell’esperienza musicale.

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