Ride to Freedom, giovani in bici per gli Usa contro le persecuzioni del Falun Gong

Quasi cinquemila kilometri di pedalata coast-to-coast, attraversando gli Stati Uniti da Los Angeles a New York, con lo scopo di sensibilizzare i cittadini di tutto il mondo sulle persecuzioni di chi pratica il Falun Gong. Questa l’iniziativa di Ride to Freedom, un gruppo di ragazzi che ha deciso di impiegare l’estate in questa iniziativa sociale.

Quasi cinquemila kilometri di pedalata coast-to-coast, attraversando gli Stati Uniti da Los Angeles a New York, con lo scopo di sensibilizzare i cittadini di tutto il mondo sulle persecuzioni di chi pratica il Falun Gong. Questa l’iniziativa di Ride to Freedom, un gruppo di ragazzi che ha deciso di impiegare l’estate in questa iniziativa sociale.

 

 

Tra giugno e luglio una ventina di giovani ciclisti di quindici nazionalità da tutto il mondo ha intrapreso un viaggio per salvare cinque orfani in Cina minacciati da persecuzione, semplicemente perché facenti parte di una comunità che segue la pratica spirituale del Falun Gong.

 

falungong1024© ride2freedom.us

 

Conosciuto anche come Falun Dafa, il Falun Gong è una pratica meditativa di derivazione buddista, guidata dai principi di verità, compassione e tolleranza. Viene praticata liberamente in almeno 70 Paesi ma in Cina, patria dove si è diffusa questa tradizione nel 1992, è stata bandita dal 1999, quindi pochi anni dopo la sua diffusione.

Centinaia di bambibi cinesi vengono presi dalle loro case, possono essere arrestati per disciplina abusiva e torturati , in alcuni casi fino alla morte, questo è quanto denuncia l’associazione Ride to freedom. Molti sono costretti ad abbandonare la loro casa trasformandosi in senzatetto o nei casi peggiori in orfani.

 

 

Ride to Freedom si è quindi data la missione di salvare questi bambini e sensibilizzare sulla questione delle persecuzioni. Attraverso la conoscenza e la pressione dell’opinione pubblica sul governo cinese l’associazione spera che questo obiettivo possa essere raggiunto, fino ad ottere il diritto alla libertà di credo e di pratiche spirituali. Per questo hanno scritto una lettera al presidente degli Stati Uniti Barack Obama chiedendo un incontro.

L’itinerario si è concluso alla sede dell’Assemblea Generale dell’Onu di New York, meta importante anche in virtù della Giornata internazionale dei giovani del 12 agosto.

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