Il concerto milanese per Gaza, un successo di pubblico e raccolta fondi, è stata la presa di posizione più forte contro il genocidio della scena musicale italiana.
10 artisti d’Islanda in onda su LifeGate che non sono Björk né Sigur Rós
Emiliana Torrini Jungle Drums – Me and Armini (2008) http://emilianatorrini.com Ásgeir King and Cross – In the Silence (2014) http://asgeirmusic.com Olafur Arnalds Hands, Be Still – For Now I Am Winter (2013) http://olafurarnalds.com Of Monsters And Men Silhouettes – The Hunger Games: catching fire Soundtrack (2013) http://www.ofmonstersandmen.com Samaris Góða Tungl –
Jungle Drums – Me and Armini (2008)
King and Cross – In the Silence (2014)
Hands, Be Still – For Now I Am Winter (2013)
Silhouettes – The Hunger Games: catching fire Soundtrack (2013)
http://www.ofmonstersandmen.com
Góða Tungl – Samaris (2013)
I Sing I Swim – The Ghost That Carried Us Away (2007)
http://www.seabearia.com
Seoul – Kurr (2007)
Toothwheels – Smilewound (2013)
Deep Inside – Arabian Horse (2011)
Leo Needs a New Pair of Shoes – By the Throat (2009)
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I Massive Attack hanno chiuso l’edizione 2024 del Todays festival con uno show unico, dove la musica si è mescolata alla mobilitazione politico-sociale.
Dopo quasi quindici anni, il sogno dei fan si realizza: i fratelli Gallagher hanno fatto pace, gli Oasis tornano a suonare insieme.
Long Story Short è il nuovo Ep dell’artista italopalestinese Laila Al Habash. L’abbiamo incontrata per parlare di musica, attivismo e del genocidio nella Striscia di Gaza.
Hard art è il collettivo interdisciplinare fondato da Brian Eno per combattere i cambiamenti climatici e le crisi globali del nostro tempo.
Il progetto Sounds right consente agli artisti di accreditare la natura come co-autrice quando utilizzano i suoi suoni nelle loro composizioni.
La techno diventa voce di protesta contro i cambiamenti climatici nelle strade di Parigi grazie al collettivo Alternatiba Paris.
“Sulle ali del cavallo bianco” è il nuovo album di Cosmo, a tre anni dall’ultimo. Un periodo in cui il musicista di Ivrea è cambiato molto, tranne su un punto. La voglia di lottare per i diritti civili.
La commissione nazionale tedesca per l’Unesco ha dichiarato la scena techno di Berlino patrimonio culturale della Germania, riconoscendo il ruolo di musica, club e rave nei processi di trasformazione sociale.