
Il concerto milanese per Gaza, un successo di pubblico e raccolta fondi, è stata la presa di posizione più forte contro il genocidio della scena musicale italiana.
Consigli per non odiare la vita mentre corri sul tapis roulant. Li dà a Cosmopolitan Susie Chan, 40 anni, runner che vive in Inghilterra e che recentemente ha ottenuto il Guinness World Record per il tempo più lungo trascorso correndo su un tapis roulant, 12 ore consecutive. Un’impresa notevolissima, faticosa non solo fisicamente, come la stessa Susie Chan ammette: “È terribile
Consigli per non odiare la vita mentre corri sul tapis roulant. Li dà a Cosmopolitan Susie Chan, 40 anni, runner che vive in Inghilterra e che recentemente ha ottenuto il Guinness World Record per il tempo più lungo trascorso correndo su un tapis roulant, 12 ore consecutive.
Un’impresa notevolissima, faticosa non solo fisicamente, come la stessa Susie Chan ammette: “È terribile correre senza fermarsi su un tapis roulant”.
Susie Chan inizialmente aveva provato a guardare la tv per distrarsi dal noioso compito di correre, ma alla fine è stata sopraffatta dal movimento delle immagini sullo schermo. Perché non c’è niente di più noioso di fissare uno schermo mentre sei su un tapis roulant e ti muovi anche tu. Ha provato invece a guardare i feed dei suoi social network, come Twitter (si muove più lentamente e può essere altrettanto divertente).
Mentalmente è più accettabile l’idea di correre per 100 km che di stare su un tapis roulant per 12 ore consecutive. La logica di Susie è questa: quando l’obiettivo diventa la distanza, è possibile accelerare per raggiungere il traguardo il prima possibile, mentre se guardi il tempo ti sembrerà che la tortura non abbia mai fine.
Quando corri all’esterno il terreno irregolare ti costringe a cambiare la pendenza e il ritmo. Quando, invece, sei su un tapis roulant, la pendenza, e il tuo passo, sono scolpiti nella pietra (e sullo schermo) a meno che tu non decida di cambiarli manualmente. E dovresti, perché il mantenimento dello stesso ritmo per un periodo prolungato potrebbe causare dolori articolari. Lo dice Susie che ha fatto esperienza sia all’aperto che al chiuso.
Uno sprint finale per concludere il chilometro? No problem. L’obiettivo sulla piccola distanza diventa più tollerabile e motivante. Meglio quindi dividere la distanza in piccole tranche. Susie Chan ha usato questo trucchetto per sopravvivere alla sue 12 ore e ogni volta che raggiungeva il micro obiettivo si premiava con uno snack (un pezzo di pizza, un biscotto, una barretta di cioccolato).
Per superare l’impresa di una corsa lunga 12 ore, Susie Chan ha preparato una playlist con le sue canzoni preferite della durata di 8 ore: “La musica serve quando stai correndo, perché ti dà il giusto ritmo”. Le piace correre alternando una canzone più aggressiva con una più lenta e utilizza la playlist anche per misurare i suoi progressi «Solo altre 10 canzoni». Anche questo è un trucco per darsi un obiettivo più facile: meglio 10 canzoni di 10 ore. Quando stai creando la tua compilation sii severa: se una canzone non ti fa venir voglia di alzarti e ballare, dille addio. Subito.
Il tapis roulant tende a essere uno sport da fare in solitaria, ma questo è un grosso errore. Un ragazzo che sta da solo sul tapis roulant invece di distrarsi rischia di sentire solo il rumore dei suoi piedi che battono e la cosa potrebbe essere anche stressante. Per questo motivo Susie Chan correva con un gruppo di amici (tra cui anche il marito) con l’obiettivo di alleggerire la sua impresa ascoltandoli «Hanno parlato di qualsiasi cosa pur di distrarmi e anche se non riuscivo molto a parlare e interagire averli accanto è stato molto confortante».
Se non hai un gruppo di amici runner a portata di mano, rifugiati in altro: un podcast o un audiolibro. Ti aiuta a reindirizzare il pensiero e a distrarti dalla tua temporanea prigionia. Scegli qualcosa di divertente per trascorrere il tempo con il sorriso stampato sul viso.
Una bella cena senza limiti, cocktail versati come se fossi sotto una fontana e un bagnetto rilassante nella SPA. Qualsiasi cosa purché serva come premio per la missione che ti appresti a terminare. In più ti serve a superare i momenti in cui il tallone destro implora pietà.
Organizza la tua to do list, ricordati i momenti più belli delle tue vacanze o il miglior sesso che tu abbia mai fatto. Non ti concentrare su quanto sia difficile quello che stai facendo. Fa solo male, tu devi invece essere… eccitata?! Ecco.
L’idea è del personal trainer Hollis Lotharius, che guida classi su tapis roulant in una palestra di Manhattan (e ha mantenuto tutti i suoi corridori senza nessun perdita durante il percorso): “Scelgo la musica per trovare un’energia ‘da toccare’ durante la corsa”. Questi i suoi consigli:
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Il concerto milanese per Gaza, un successo di pubblico e raccolta fondi, è stata la presa di posizione più forte contro il genocidio della scena musicale italiana.
I Massive Attack hanno chiuso l’edizione 2024 del Todays festival con uno show unico, dove la musica si è mescolata alla mobilitazione politico-sociale.
Dopo quasi quindici anni, il sogno dei fan si realizza: i fratelli Gallagher hanno fatto pace, gli Oasis tornano a suonare insieme.
Long Story Short è il nuovo Ep dell’artista italopalestinese Laila Al Habash. L’abbiamo incontrata per parlare di musica, attivismo e del genocidio nella Striscia di Gaza.
Hard art è il collettivo interdisciplinare fondato da Brian Eno per combattere i cambiamenti climatici e le crisi globali del nostro tempo.
Il progetto Sounds right consente agli artisti di accreditare la natura come co-autrice quando utilizzano i suoi suoni nelle loro composizioni.
La techno diventa voce di protesta contro i cambiamenti climatici nelle strade di Parigi grazie al collettivo Alternatiba Paris.
“Sulle ali del cavallo bianco” è il nuovo album di Cosmo, a tre anni dall’ultimo. Un periodo in cui il musicista di Ivrea è cambiato molto, tranne su un punto. La voglia di lottare per i diritti civili.
La commissione nazionale tedesca per l’Unesco ha dichiarato la scena techno di Berlino patrimonio culturale della Germania, riconoscendo il ruolo di musica, club e rave nei processi di trasformazione sociale.