Alex Turner – Submarine

Ottima prova quella offerta da Alex Turner degli Arctic Monkeys, che regala 6 canzoni alla breve e intensa colonna sonora del film Submarine, debutto alla regia e alla sceneggiatura dell’inglese Richard Ayoade, in patria noto più che altro come attore televisivo. Il film, presentato nell’edizione di quest’anno del Sundance Film Festival e selezionato per Berlino,

Ottima prova quella offerta da Alex Turner degli Arctic Monkeys,
che regala 6 canzoni alla breve e intensa colonna sonora del film
Submarine, debutto alla regia e alla sceneggiatura dell’inglese
Richard Ayoade, in patria noto più che altro come attore
televisivo. Il film, presentato nell’edizione di quest’anno del
Sundance Film Festival e selezionato per Berlino, ritrae la vita
del giovane gallese Oliver Tate, interpretato dall’attore Craig
Roberts, che si crede un genio incompreso della letteratura, mentre
in realtà è, nel migliore dei casi, mal sopportato da
chi lo conosce.

Nel cast del film troviamo anche Sally Hawkins (protagonista del
delizioso La felicità porta fortuna), Paddy Considine (Hot
Fuzz e In America) e Noah Taylor (Vanilla Sky e Almost Famous).
Sono 6 brani soltanto, si diceva, di cui uno, Stuck On The Puzzle,
proposto in due versioni, una delle quali, brevissima, funge da
intro. Non pensate di trovare canzoni tipo I Bet You Look Good On
The Dance Floor o simili nello stile Arctic Monkeys, ma piuttosto
un ottimo pop-rock acustico.

Le canzoni conducono per mano il quindicenne Oliver nel suo sforzo
di mettere ordine nella sua famiglia, di affrontare l’amore, le
ansie e i dubbi, sulla lunga strada che lo porterà a
diventare uomo. Hiding Tonight è una splendida ballata
lenta, intimista, chitarra acustica, ritmica e voce, atmosfera che
ricorda il miglior Grant-Lee Phillips e le stesse buone vibrazioni
ritornano in It’s Hard To Get Around The Wind e in Stuck On The
Puzzle, una canzone d’amore, dalla struttura essenziale, piano,
voce, basso e batteria («Non sono certo il tipo che si siede
vicino a te per cantarti delle stelle, ma la scorsa notte mentre
guardavo nella parte più scura del cielo, le ho viste girare
al contrario, sballate dal tuo magnetismo»). Glass In The
Park ha un passo più country e il riferimento diventa
Richard Hawley.

Il meglio Alex Turner lo raggiunge nella canzone finale Piledriver
Waltz, sia dal punto di vista musicale che lirico con testi che
entrano di diritto nel songbook del leader degli Arctic Monkeys
(«È come aver fatto colazione all’Heartbreak Hotel ed
esserti seduto nel retro, vicino alla sezione “Perdenti”. La tua
cameriera era davvero scarsa, così come il cibo. Se pensi di
provare a camminare sull’acqua, vedi di indossare le tue scarpe
più comode»).

Non a caso il brano, pensiamo in versione diversa, uscirà
anche su Suck It And See, l’ormai vicino prossimo album degli
Arctic Monkeys. Una colonna sonora dovrebbe essere sempre vista in
funzione del film per poterla apprezzare appieno, ma ci sono album
che stanno in piedi da soli. Submarine di Alex Turner è uno
di questi.

Pippo Piarulli

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