Leonid Pshenichnov si occupa di conservazione delle risorse marine. La Russia lo ha arrestato perché le sue ricerche ostacolano gli affari del Cremlino in Antartide.
Tra Russia e Ucraina lo scontro si è allargato fino all’Antartide. Il Cremlino ha infatti arrestato Leonid Pshenichnov, biologo ucraino, accusandolo di ostacolare gli interessi economici del paese in Antartide, in particolare per quanto riguarda le sue ricerche contro la pesca del krill, piccoli crostacei diffusi nel territorio. Pshenichnov è stato accusato di alto tradimento perché la sua residenza è in Crimea, territorio ucraino annesso unilateralmente dalla Russia nel 2014. È dunque considerato dal Cremlino come un cittadino russo dissidente. La comunità scientifica internazionale ha reagito duramente all’arresto ed è stata avviata una raccolta firme per la sua scarcerazione da inviare a Mosca.
Chi è Leonid Pshenichnov
Leonid Pshenichnov è un biologo marino ucraino di 70 anni. La sua carriera pluridecennale da ricercatore si è focalizzata sulla conservazione delle risorse marine dell’Oceano Antartico e delle regioni artiche. Sin dagli anni Novanta ha svolto ricerche per la Commission for the Conservation of Antarctic Marine Living Resources (Ccamlr) per l’Ucraina, occupandosi in particolare della biodiversità ittica e della definizione di quote di pesca sostenibile.
Negli ultimi anni la sua attività scientifica ha messo in evidenza la necessità di stabilire aree marine protette nelle acque antartiche, al fine di arrestare lo sfruttamento eccessivo del krill, il piccolo crostaceo che è alla base della catena alimentare nell’Oceano Meridionale. Nel 2014 la Russia ha invaso e annesso unilateralmente la Crimea, la regione ucraina dove Pshenichnov vive. Questo l’ha costretto a chiedere la cittadinanza russa per poter continuare a fare la sua attività di ricerca, in loco e all’estero. Ora questo dettaglio ha portato al suo arresto.
La diplomazia dell’Antartide
Leonid Pshenichnov è stato arrestato mentre stava per partire per l’Australia, dove avrebbe dovuto partecipare a una conferenza sulla protezione della fauna marina antartica. Secondo la documentazione visionata dal giornale britannico The Guardian, il ricercatore è stato accusato di essere dalla parte del nemico, visto che alla conferenza australiana avrebbe lavorato col team ucraino, e di ostacolare attraverso le sue ricerche la pesca russa del krill, che ha un commercio molto redditizio nel paese.
La Ccamlr sta infatti discutendo la proposta, a cui ha dato parere favorevole lo stesso Pshenichnov, di creazione di un’area marina protetta attorno alla Penisola Antartica per proteggere il krill, dopo che nel 2025 la pesca del crostaceo nell’area ha raggiunto dimensioni definite insostenibile, con Russia e Cina in prima linea in questa attività. Ne sono state pescate 620.000 tonnellate e per questo motivo è stato deciso di chiudere in anticipo la stagione di pesca.
L’arresto di Pshenichnov ha portato a grosse proteste da parte della comunità scientifica e della diplomazia internazionale. Anche l’Unione europea sta seguendo la questione e ha chiesto, attraverso alcuni suoi stati membri, la liberazione del ricercatore ucraino. Che è stato definito il “primo prigioniero politico dell’Antartide”, per quanto in realtà la sua detenzione sia nelle carceri della Crimea.
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