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Quello che stiamo vivendo è un autunno all’insegna del bel tempo ma soprattutto di un caldo anomalo. In queste condizioni, i virus parainfluenzali si sviluppano facilmente, colpendo soprattutto le persone più vulnerabili. Ecco come difendersi.
Come ogni anno, anche in questo l’influenza è in agguato. Con il nuovo virus in circolazione H1N1 pdm 09, nuovo ceppo Michigan, si calcola infatti che circa 4-5 milioni di persone in Italia saranno presto obbligate a letto, con febbre alta, dolori diffusi e naso che cola.
Ma fino a quando il freddo “vero” non si farà sentire, saranno i virus parainfluenzali ad avere la meglio: non dimentichiamo che hanno già colpito circa 90mila italiani, con un decorso della malattia molto simile a quello influenzale e sintomi, fortunatamente, meno intensi. Gli esperti ne hanno identificati circa 260 tipi, ognuno dei quali si è sviluppato con minime variazioni rispetto al virus d’origine e una tendenza generale a colpire le vie respiratorie. Una delle categorie più a rischio di contagio sono i bambini: si calcola che circa il 30-40% dei loro problemi respiratori sia da attribuire proprio alle infezioni parainfluenzali.
Più il clima si manterrà mite, quindi, più i virus parainfluenzali resteranno in circolazione, perché si tratta di virus che sopravvivono bene in ambiente caldo e si inattivano con la temperatura fredda. Con l’arrivo del clima rigido sarà il virus influenzale vero e proprio a diffondersi. Le previsioni dicono che, come ogni anno, l’influenza inizierà a colpire da dicembre in poi, con un andamento inevitabilmente collegato alle condizioni metereologiche.
Poche e semplici regole sono fondamentali per non rischiare di cedere il passo a qualsiasi tipo di sindrome virale. Innanzitutto ci si dovrebbero astenere, quando è possibile, dal frequentare ambienti molto affollati, poco arieggiati e caldi, evitando così sbalzi di temperatura dannosi. Attivare il riscaldamento della propria abitazione solo perché il calendario lo richiede, non è sempre una sana abitudine. Ricordiamo che un’aria meno secca e più fresca aiuta a rendere meno attivi i virus: quando è possibile indossiamo un maglione in più in casa, ed evitiamo di soggiornare in locali con temperature tropicali.
Se dobbiamo uscire di casa, il consiglio è di coprirsi bene quando il freddo inizia a pungere e proteggere naso e bocca con sciarpa o foulard, così da creare una semplice barriera fisica con l’ambiente esterno. Non dimentichiamo che la vie di trasmissione più frequenti sono gli starnuti e i colpi di tosse delle persone infette. Uno starnuto contiene dalle 35.000 alle 40.000 micro goccioline di muco che raggiungono una velocità di circa 300 km orari mentre un colpo di tosse può produrre circa 3.000 gocce che pur muovendosi in modo più lento, arrivano ad avere una velocità di 75 km orari. Attenzione quindi sui mezzi pubblici nelle ore di maggior affollamento!
Ricordiamoci di lavare accuratamente le mani ogni volta che lo riteniamo necessario, così da non veicolare i virus attraverso il cibo o gli oggetti che tocchiamo. Anche i bambini, al rientro da scuola, andrebbero lavati accuratamente: la sopravvivenza prolungata dei virus parainfluenzali sulla pelle e sui vestiti, ne facilita la diffusione.
Se questi semplici consigli sono importanti per una prima salvaguardia della nostra salute, non possiamo astenerci dal valutare il nostro stile di vita. Un organismo in buona salute, con un sistema immunitario che funzioni in modo attivo, avrà meno occasione di ammalarsi e comunque una maggiore capacità reattiva in caso di malattia.
Considerato che è impensabile vaccinarsi contro tutti i virus, nasce forte l’esigenza di rinforzare il nostro sistema immunitario, rendendo l’organismo meno recettivo in generale e in grado di riconoscere prontamente il nemico in modo da liberarsene facilmente. Un ottimo scudo immunitario ce lo fornisce l’alimentazione, che deve prevedere un alto consumo di verdure, meglio se crude, ricche di tutti i nutrienti necessari per mantenere sano l’organismo. Cereali integrali, pesce, carne in giusta quantità e molta frutta fresca di stagione sono gli altri alimenti che non devono mancare sulla nostra tavola. Il consiglio è di ridurre al minimo il consumo di cereali raffinati, prodotti da forno, latticini, carni rosse, lieviti, dolci che possono danneggiare l’equilibrio della flora batterica intestinale, fondamentale per un sistema immunitario reattivo.
Un occhio di riguardo va posto all’alimentazione dei bambini, ai quali non si dovrebbero concedere cibi poco sani, neanche a colazione o merenda. Cereali integrali, centrifugati di frutta e verdura, yogurt, spremute, bevande di riso, avena, mandorla sono spuntini che li mantengono idratati e nutriti correttamente, senza rischiare di maltrattare il loro delicato intestino.
Quando siamo influenzati, significa che abbiamo “oltrepassato la soglia” e la necessità di concedersi una pausa è sacrosanta: valgono più tre giorni di riposo che una serie infinita di antinfluenzali assunti per stare forzatamente in piedi ad ogni costo.
Un letto caldo e una buona dose di tranquillità saranno le chiavi giuste per riuscire a superare la sindrome influenzale o parainfluenzale in breve tempo (ma sempre pronti a chiamare il proprio medico se i sintomi sono troppo intensi o si paventi una complicazione), ricordandoci di non impegnare troppo l’organismo nelle funzioni digestive, quindi avendo l’accortezza di assumere cibi leggeri e in quantità contenuta, oltre all’assunzione di molti liquidi utili per una corretta idratazione e per una buona fluidificazione in presenza di muco.
Si calcola che circa il 50 per cento della popolazione si rivolga al proprio medico di fiducia per avere consigli, mentre il resto delle persone provvedono personalmente alla propria cura orientandosi fra le diverse possibilità, con ampia scelta fra prodotti omeopatici, fitoterapici o farmaceutici.
Naturalmente, nelle situazioni in cui i sintomi non regrediscono ed il fisico non riesce a reagire, è d’obbligo rivolgersi prontamente al medico, per accertarsi che non vi siano complicazioni che possono metterci in pericolo.
E a guarigione avvenuta, sarà fondamentale domandarsi come mai il nostro sistema immunitario non ha reagito come avremmo desiderato.
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