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Ci sono le grandi manifestazioni come Ivrea e Venezia e poi ci sono quelle meno conosciute, ma che vale davvero la pena scoprire. Ecco gli eventi che celebrano il Carnevale più particolari e suggestivi d’Italia.
Ivrea con la battaglia delle arance, Venezia con le sue eleganti maschere, i carri allegorici di Viareggio, Cento gemellato con Rio de Jainero: sono i Carnevali più belli e conosciuti d’Italia che, ormai, non hanno più bisogno di presentazioni. Ma accanto a queste grandi manifestazioni, in molti altri piccoli paesi e città dello Stivale, da nord a sud, si svolgono eventi in maschera magari meno celebri ma altrettanto particolari e ricchi di tradizione. Scopriamoli.
Si svolge dal 1318 (e probabilmente anche da prima) ed è il Carnevale più antico del Piemonte. Le maschere ufficiali qui sono Stevulin ‘dla Plisera e Majutin dal Pampardù, dal nome di due cascine nei dintorni del paese. Quello che caratterizza davvero questa manifestazione sono però i corsi mascherati a cui partecipano migliaia di persone travestite (quest’anno si svolgeranno nei pomeriggi del 26 e 28 febbraio e la sera del 27) e la Colossale Fagiuolata, la più grande d’Italia, dove vengono distribuiti pane, salame, vino e fagioli per 20mila persone (appuntamento a mezzogiorno del 27 febbraio).
Considerato fra le più importanti scoperte etnologiche degli ultimi 200 anni, il Carnevale Bagosso si caratterizza per due elementi. Il primo sono i ballerini che indossano pantaloni al ginocchio e cravatta scuri, una camicia bianca, uno scialle di seta e un cappello decorato con nastri colorati e gioielli. Il secondo sono le maschere: persone vestite da anziani che parlano in falsetto e si divertono a fare dispetti. La festa di Carnevale viene celebrata ogni anno domenica, lunedì e martedì grasso.
In questo piccolo borgo autentico del Friuli Venezia Giulia, il tradizionale Carnevale si svolgerà quest’anno il 25 febbraio: alle 18.30 il Rölar (in abiti scuri e volto coperto dalla fuliggine) e il Kheirar (con una maschera di legno e in mano una grande scopa) chiameranno a raccolta il corteo delle maschere per iniziare una suggestiva camminata nel bosco accompagnati dalla luce delle lanterne. Una sosta per scaldarsi bevendo vin brulé attorno al fuoco e, infine, musica e balli in piazza.
Dai tempi dei tempi, l’ultima domenica di Carnevale, a Castelnuovo al Volturno (una frazione di Rocchetta), si svolge il rito dell’Uomo Cervo. Vestita di pelli di capra, con corna e campanacci, il volto dipinto di nero, la maschera del Cervo (che simboleggia il freddo e l’inverno) scende in paese dopo il tramonto per distruggere ogni cosa e spaventare la gente. Le altre maschere, Martino e il Cacciatore, cercano allora di uccidere il Cervo… Cosa succederà alla fine? Non resta che andare e scoprirlo!
Avete mai visto una foresta che cammina? Andate a Satriano di Lucania il 25 e 26 febbraio e non crederete ai vostri occhi. Centotrentuno Rumiti, ovvero uomini vegetali, alberi vaganti, uno per ogni località della Basilicata, si aggireranno tra le strade del paese strusciando il loro ramo-bastone sulle pote delle case, poi si riuniranno nel bosco per lanciare il loro messaggio: ristabilire un rapporto antico con la Terra per rispettare gli uomini e le donne che la abiteranno in futuro. Potete partecipare anche voi travestendovi da funghi, folletti, fate lupi. E poi non perdetevi la celebrazione della Zita, la messa in scena del matrimonio con lo scambio dei ruoli: gli uomini di vestono da donne e le donne si vestono da uomini.
Uno dei Carnevali più suggestivi della Sardegna è senza dubbio quello di Oristano dove il 26 e 28 febbraio si correrà la Sartiglia. Cavalieri e cavalli adornati si lanceranno in una sfrenata corsa per le vie del centro, realizzando coreografie mozzafiato in sella e cercando di infilzare con una spada la stella d’argento appesa lungo il percorso.
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